Corsa contro il tempo. La Pedemontana appesa al bond

Dal Corriere delle Alpi del 28 September 2017

Corsa contro il tempo. La Pedemontana appesa al bond

PADOVA Il Consorzio Sis è appeso al filo del bond da 1,55 miliardi che Jp Morgan sta cercando di piazzare nel portafoglio di fondi e investitori internazionali.Il collocamento è stato ufficialmente avviato con una comunicazione di mercato su Bloomberg il 19 luglio 2017 con un road show partito da Parigi per fare poi tappa a Milano, Londra e Madrid. Jp Morgan è abbottonata sull’esito dell’operazione ma fonti vicine al Consorzio Sis, amministrato da Claudio Dogliani, parlano della possibilità di chiudere l’intera operazione per fine ottobre. Il tempo di aspettare le delibere dei singoli consigli dei fondi in merito all’investimento. C’è tempo fino a gennaio, confermano le nostre fonti per la sottoscrizione del bond e la chiusura dell’operazione. Ma se qualcosa dovesse andare storto, nel 2018 scatterebbe lo stop automatico ai cantieri e la Regione dovrebbe rifare tutto da capo, ripartendo dall’aggiudicazione della concessione. Una catastrofe. Il project bond in mano a Jp Morgan è infatti uno step fondamentale per il closing finanziario della Pedemontana veneta. L’obbligazione, del valore di 1,55 miliardi di euro, si compone di 1,2 miliardi di finanziamento “mezzanine” più 350 milioni di “senior” (il debito mezzanine è subordinato a quello senior in caso di liquidazione o rimborso del capitale).

La nota positiva è che Jp Morgan ne ha iniziato il collocamento presso investitori istituzionali con la clausola della copertura dell’inoptato, se l’importo non verrà totalmente sottoscritto. Una “confortante” novità, rispetto al ruolo di mero advisor che Jp Morgan si era precedentemente ritagliato, prima che Regione Veneto e il Consorzio Sis sottoscrivessero il terzo atto convenzionale per la superstrada, il 29 maggio 2017, in virtù delle nuove stime di traffico e della revisione al ribasso delle entrate del Consorzio Sis, dato il rischio d’impresa che si assume la Regione versando un contributo di 300 milioni per l’opera. Denari che verranno versati solo con il closing in mano. Il bond è la parte prevalente, in termini di valori, delle fonti complessive di finanziamento dell’opera per cui è stato definito un investimento complessivo di 2,258 miliardi.

L’obbligazione, nel suo collocamento, si è sbloccata solo dopo l’intesa firmata dalla Regione Veneto con Cassa Depositi e Prestiti e dopo la revisione dell’assetto convenzionale con il concessionario Sis. Ma nonostante questa “nuova” garanzia, la assai complessa storia finanziaria della Pedemontana (almeno quella vissuta finora, considerando che l’opera è andata a gara nel 2006 ma il progetto data 1990) impone un sano realismo.

A gennaio secondo le stime, se tutto andrà in porto, potrebbe verificarsi un’accelerazione dei cantieri. Oggi – senza bond – i lavori procedono al ritmo di 30 milioni al mese, ma a regime saranno tra i 40 e i 50 milioni. Il Consorzio Sis conferma anche oggi la consegna a settembre 2020 come da accordi.

Eleonora Vallin