Varianti dei paesi: riunioni mai convocate

dal Corriere delle Alpi dell’8 marzo 2018

Allarme circonvallazioni da S. Vito a Tai. De Menech: «I documenti ci sono, ma non sono stati discussi»
Varianti dei paesi: riunioni mai convocate

SAN VITO DI CADORE  Se dovesse ritardare la circonvallazione di San Vito, che potrebbe essere conclusa dopo i Mondiali 2021, analogo rischio correrebbero le varianti di Cortina, Valle e Tai, i cui dossier sono meno perfezionati. Per non parlare di Longarone. «Non sono state ancora convocate le Conferenze dei servizi», riflette Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’ambiente, «e se queste decidessero, come è probabile, che le opere sono di tale impatto da essere sottoposte alla “Via”, è evidente che l’Anas si troverebbe in difficoltà a rispettare la tempistica destinata al febbraio 2021».Secondo Bottacin si è perso circa un anno di tempo tra la conferma degli stanziamenti, importantissimi, di centinaia di milioni e l’avvio delle procedure.

I cantieri, per essere rispettosi delle scadenze, dovrebbero aprire entro l’anno, al più tardi all’inizio del prossimo. «Noi ci auguriamo che se per San Vito bisogna passare attraverso la “Via”, per le altre tre ci si possa fermare al benestare della Conferenza dei servizi», afferma l’esponente regionale.Ma il suo augurio ha fondamenta fragili. Gli ambientalisti, insieme ai residenti, sono pronti a mobilitarsi per tutti gli interventi più importanti. Il sindaco di San Vito, Franco De Bon, la prende con filosofia. «Da quando è stato realizzato, nel 1985, noi aspettiamo sull’Alemagna quelle correzioni che allora furono promesse. Nessuna si è materializzata. Ci auguriamo anche noi che gli interventi più significativi possano concretizzarsi entro l’evento mondiale. Ma se ritardassero di qualche mese, non avrebbe importanza per noi; alla nostra gente interessa che vengano fatti. E che siano realizzati nel pieno rispetto dell’ambiente. Abbiamo un patrimonio da valorizzare. È il nostre tesoro. Ben venga, dunque, un procedimento Via che messa in sicurezza le nostre valli». A settimane dovrebbe scattare il cantiere per la rotonda di Borca; il progetto è stato puntualmente approvato. L’amministrazione comunale di Borca incrocia le dita. «Ecco», dice De Bon, «opere come questa bisogna già cantierarle, senza ulteriori ritardi». San Vito attende la rettifica delle curve dopo il paese, verso Cortina, ritenute non meno importanti della circonvallazione. Aspetta pure i tombotti sotto l’Alemagna, perché l’acqua e di detriti di eventuali smottamenti possano defluire a valle senza creare problema o di esondazione. Così pure a Rusecco e in altre località del paese. «I punti sui quali l’Anas deve intervenire sono 42. Se leviamo le opere maggiori, più complesse, restano 35, anche di più. Bene», conclude il sindaco di San Vito, «l’Anas non ha motivo di procedere con ulteriori ritardi».E non lo farà, assicura il deputato Roger De Menech, che per conto del governo ha seguito questo capitolo. «L’Anas mi ha fatto sapere che a primavera, al più tardi in estate, partiranno 40 milioni di piccoli interventi, per cui l’Alemagna sarà un unico cantiere almeno per un anno».Sono 130, invece, i milioni previsti per le circonvallazioni, alcune delle quali in galleria.

De Menech conferma che i cronoprogrammi sono in ritardo di qualche mese. «Ciò che è inspiegabile», ammette, «è che questi ritardi siano avvenuti a causa dei procedimenti tecnici. È dal giugno 2017, ad esempio, che la variante di San Vito ha la documentazione completa. Non si capisce perché a Roma non sia stata ancora convocata la conferenza dei servizi». E se non lo capisce un rappresentante del Governo. (f.d.m.)