A27, indietro tutta! W la ferrovia!
Pubblicato on 16/Mar/2016 in ComunicatiComunicato
In un articolo dal titolo “La Venezia-Monaco è okper Sernagiotto e Campeol” apparso sul Corriere delle Alpi domenica 13 marzo u. s., il giornalista Francesco Dal Mas informava di due fatti a suo dire sorprendenti: che si torni a parlare della Venezia-Monaco e che a riproporla fossero Remo Sernagiotto (ex Forza Italia, attualmente al Parlamento Europeo con il gruppo ECR di Fitto) e Giovanni Campeol (propugnatore di grandi opere).
Oggettivamente non ci pare che ci sia nulla di nuovo nella posizione espressa dai due soggetti citati, di cui conosciamo la biografia, semmai ci colpisce la loro determinazione nel non fermarsi davanti a niente, nemmeno davanti all’evidenza.
Ci sorprende che ci sia ancora qualcuno disposto ad ascoltarli e lasciarsi influenzare dalle loro affabulazioni, fondate su modelli di sviluppo superati, e che gli stessi abbiano l’arroganza di cercare sostegno proprio da chi subirebbe le maggiori conseguenze negative da un’infrastruttura impattante, inutile e dannosa destinata a condizionare il futuro di un territorio per fare il gioco di interessi economici distanti anni luce dagli interessi del territorio alpino.
E’ infatti risaputo e documentato che le aree marginali non traggono alcun vantaggio dalle grandi infrastrutture viarie.
Ci sorprende che nostri amministratori che stanno dialogando fattivamente con soggetti politico-economici al di là del passo di Monte Croce Comelico, non si siano accorti che la Pusteria, da tempo, non pensa affatto all’infrastruttura autostradale per il suo sviluppo ma sta ragionando, secondo noi molto correttamente, sul potenziamento della ferrovia come elemento portante di un modello di mobilità multimediale (difficile non constatare la nascita della nuova stazione FS di Versciaco, raccordata direttamente agli impianti di sci di Monte Elmo: treno + cabinovia con gli scarponi ai piedi).
Ci sorprende che questi propugnatori dell’asfaltatura delle Dolomiti (leggi prolungamento dell’autostrada), che hanno letto gli articoli dei giornali veneti di questi ultimi anni zeppi di cronaca nera sulle commistioni politico-affaristiche miranti alla cementificazione del Veneto a mezzo project financing “chiavi in mano”, non si siano accorti che sarebbe meglio concentrarsi su progetti condivisi anche con gli “ambientalisti” (leggi potenziamento della ferrovia, con determinati criteri) piuttosto che perseverare “diabolicamente” nel tentativo di proporre interventi vantaggiosi per pochi, fuori dalla logica e dal tempo.
comitato PERALTRESTRADE