Acquabona, 10 milioni per la sicurezza

Dal Corriere delle Alpi del 7 febbraio 2017

Acquabona, 10 milioni per la sicurezza

Salta l’incontro romano con Lotti per verificare l’esistenza dei fondi per piscina e palasport, ma una certezza emerge

CORTINA. «Questi lavori sono davvero imponenti». Così Luca Lotti, ministro dello Sport, quando è stato accompagnato dall’onorevole Roger De Menech in visita al cantiere Anas di Acquabona, in occasione del weekend di Coppa del mondo.

Un megacantiere per la messa in sicurezza dell’Alemagna. Siamo in presenza di un investimento da 10 milioni, poco meno. Lotti lo ha ricordato in questi giorni a Roma allo stesso De Menech. Ieri mattina dovevano trovarsi, insieme anche a Riccardo Donadon, presidente della Fondazione Cortina 2021, per verificare come recuperare i 30 milioni di fondi statali per piscina e palasport, nonché per altre infrastrutture. All’ultimo momento non se n’è fatto nulla, per sopraggiunti impegni di Lotti.

«Ma», ha riferito De Menech, «la strada per racimolare la somma necessaria è già stata individuata». Intanto, però, continuano gli incontri per la soluzione degli altri problemi infrastrutturali, che non sono di poco conto. L’Anas ha sostanzialmente già concluso la predisposizione delle vasche di contenimento della frana del Sorapis. «Questo sembra un ambiente dantesco», ha commentato Lotti con De Menech, considerate le dimensioni degli interventi. I 10 milioni, compresi nella cifra totale dei 170 per Cortina, sono dunque i primi ad essere investiti.

«Via la neve, le imprese dell’Anas procederanno alla costruzione dei “tombotti” sotto la statale; rappresentano la via di fuga dei materiali che non riescono ad essere contenuti, in caso di emergenza, dalle vasche costruite a monte», conferma De Menech. Per la ristrutturazione dell’Alemagna, due sono le procedure in corso. Da una parte la concertazione con i Comuni interessati delle varianti per le rispettive circonvallazioni; dall’altra, la predisposizione di una normativa che consente di accelerare l’approvazione dei progetti. Il grande timore, infatti, non è tanto quello della tempistica dei cantieri di realizzazione dei singoli interventi – la galleria di Zuel, il superamento di San Vito, di Valle e di Tai, la rettifica delle curve di Castellavazzo – quanto, appunto, quello delle autorizzazioni per partire. Mancano quattro anni ai Mondiali, e questo lasso di tempo non è granché lungo.

«Abbiamo allo studio nuove norme procedurali», conferma De Menech, «che non si pongono affatto l’obiettivo di bypassare i stringenti vincoli di carattere ambientale, ma di facilitare l’iter tecnico-burocratico delle singole opere».

Ci sono, infatti, progetti molto delicati, anche dal punto di vista della compatibilità ambientale, che senza una corsia preferenziale di valutazione possono imporre anni di contrapposte verifiche. Si pensi soltanto al superamento di Zuel in galleria. O alla circonvallazione di Valle. La Fondazione Cortina 2021 è proiettata, anzitutto, a definire questo quadro d’insieme perché la strada di accesso alla “Regina delle Dolomiti” è comprensibilmente indispensabile.

Nella sua ultima visita a Cortina, il ministro Lotti, anche se l’argomento non è di sua competenza, ha voluto compiere una ricognizione, metro dopo metro, lungo tutta l’Alemagna, per capire dove e come saranno collocate le circonvallazioni, ma anche se è necessario realizzare interventi minimali di velocizzazione del traffico, quali possono essere le rettifiche di alcune curve. Lotti e De Menech si sono soffermati persino sull’individuazione dei muretti di contenimento dei versanti di montagna che danno sul nastro d’asfalto e che andrebbero ricostruiti per un maggiore decoro dell’accessibilità alla Conca.

Francesco Dal Mas

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