Acquabona: forse già in marzo i cantieri

dal Corriere delle Alpi del 7 marzo 2018

Acquabona: forse già in marzo i cantieri del progetto da sei milioni frutto dell’accordo quadro tra governo e Anas
Briglie e tombotti, lavori in primavera

CORTINA Entreranno in azione in primavera le ruspe per la messa in sicurezza della Statale di Alemagna, ad Acquabona. Nello scorso luglio Anas aveva aperto un bando per realizzare quattro briglie di filtrazione a sud della colata. Le opere hanno lo scopo di contenere il rischio idrogeologico causato dalla frana del Sorapis, che ad Acquabona, fra San Vito e Cortina, cade a picco sull’Alemagna. A fine gennaio Gianni Vittore Armani, amministratore delegato di Anas, ha assicurato l’imminente avvio del cantiere. Si punta ad iniziare appena sparirà la neve, anche a marzo se possibile.

La procedura rientra in un accordo quadro tra governo e Anas ed ha un budget di 6 milioni. Le briglie saranno l’ultimo baluardo che un’eventuale colata si troverà di fronte prima di arrivare alla strada e poi al torrente Boite: serviranno per filtrare ulteriormente il materiale e convogliare verso il Boite per lo più acqua, senza sassi e grossi massi. Il progetto prevede poi la realizzazione di quattro tombotti ampi quattro metri per tre l’uno che avranno lo scopo di far passare il materiale sotto la Statale e farlo fermare prima del torrente. «I lavori per completare la messa in sicurezza della Statale ad Acquabona inizieranno in primavera», assicura Anas, «abbiamo scelto di evitare la costruzione di opere artificiali, in un contesto ambientale di pregio qual è quello di Acquabona. Con opere di ingegneria ambientale, predisposte grazie alla collaborazione della Regione e delle Regole, riusciamo a risolvere un problema che interessava in maniera seria anche la viabilità». Con questi nuovi interventi la frana farà sicuramente meno paura. Già la scorsa estate, grazie ai lavori effettuati, la Statale è infatti stata chiusa solo una volta, per poche ore, in quanto un po’di acqua era arrivata sulla strada. I lavori già effettuati ai piedi del Sorapis stanno infatti dando i risultati sperati. Sopra la strada è stato realizzato un alto muro di ghiaia, utilizzando il materiale colato tra il 2015 e il 2016.Dopo il muro vi è un enorme invaso alto circa 8 metri e molto lungo. Dall’invaso sono stati scavati ampi canali sia verso Cortina e sia verso San Vito che servono a far defluire il materie che eventualmente scende ed a rallentare la velocità della colata.

È stato poi installato anche il sistema di monitoraggio elettronico.Dai piedi della montagna ai bordi della strada ci sono sei stazioni di monitoraggio, munite di pannelli solari, legate da un cavo. Ad ogni minimo movimento del terreno le stazioni fanno scattare sul rosso i semafori posizionati sulla Statale: sono anche collegate ai numeri di cellulare tramite i quali scatta l’emergenza.Il rosso dei semafori fa sì che le auto in transito si fermino. Una volta scattata l’allerta sul posto intervengono le forze dell’ordine e gli addetti di Anas pronti a ripulire gli invasi ed eventualmente la carreggiata se dovesse colare materiale. Con le nuove briglie e i tombotti il rischio di veder chiudere la strada sarà di gran lunga ridotto. Alessandra Segafreddo