Agli ambientalisti non piacciono le nuove varianti all’Alemagna
Pubblicato on 27/Set/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 26 settembre 2017
Ai “verdi” non piacciono le nuove varianti all’Alemagna: «Sono pensate solo per arrivare a Cortina nel minor tempo possibile»Gli ambientalisti: Anas ascolti i cittadini
VALLE DEL BOITE Gli ambientalisti si interrogano sulle varianti alla viabilità in vista dei Mondiali di Cortina 2021. I progetti, a detta dei “verdi”, sono pensati solo per raggiungere in maniera veloce la Conca. I gruppi ambientalisti di Cipra Italia, WWF, Terre del Piave, Mountain Wilderness, Libera, Comitato Peraltrestrade Carnia-Cadore, Gruppo promotore Parco del Cadore, Italia Nostra sezione di Belluno ed Ecoistituto Veneto A. Langer hanno dunque chiesto un incontro al deputato bellunese Roger De Menech, che segue i progetti inerenti ai Mondiali per il Governo, ed al neo presidente della provincia di Belluno, Roberto Padrin, che si occupa di viabilità.
«Le varianti progettate da Anas alla Statale di Alemagna nel tratto Tai-Cortina», spiegano gli ambientalisti, «così come concepite, appaiono non tanto migliorative della vivibilità dei paesi, quanto finalizzate a velocizzare il traffico verso e da Cortina. In quest’ottica, la necessità di rispettare la condizione di chi vive in questi luoghi, il paesaggio, l’ambiente naturale in ragione della sua valenza turistica, viene posta nettamente in secondo piano. Le tecniche progettuali usate sono quelle tipiche della pianura: si pensi alle grandi rotatorie – 50 metri di diametro – previste in entrata e uscita da San Vito».Dalla lettura degli elaborati emerge, secondo i vari gruppi, che, «forse per la ristrettezza dei tempi, non si è andati oltre una progettazione approssimativa e superficiale».
«Lungi dall’essere occasione di crescita e di rilancio per i paesi della valle del Boite», dichiarano WWF e company, «gli interventi previsti per i Mondiali 2021 rischiano di riproporre l’antica sudditanza di questi paesi nei confronti di Cortina. Pieve, Tai, Valle, Venas, Borca e San Vito diventano allora solo posti attraverso i quali bisogna “passare”; ma questi paesi si aspettano di più, non solo in virtù della loro storia e socialità, ma anche perché in grado di promuovere un’offerta turistica autonoma, che non verrebbe favorita dalla realizzazione degli interventi proposti».Gli ambientalisti invitano l’Anas a valutare le osservazioni dei residenti contrari alle varianti, nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e utilità per le comunità coinvolte, in modo che i vantaggi degli interventi siano superiori ai danni arrecati. «Allo scopo di approfondire i numerosi punti che riguardano la viabilità e la mobilità nella parte alta della provincia», concludono, «la maggior parte dei quali implicherà tempi che andranno ben oltre il 2021, vogliamo valutare obiettivi, impatti e conseguenze, e pertanto incontreremo De Menech e Padrin».Alessandra Segafreddo