Alta Velocità, c’è Vicenza «Cantieri entro il 2020»
Pubblicato on 5/Nov/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 4 novembre 2017
Rfi presenta la progettazione preliminare per l’attraversamento della città berica. Variati: «Attesa durata 25 anni». Spesa di 805 milioni, 150 per la viabilità locale
Alta Velocità, c’è Vicenza «Cantieri entro il 2020»
VICENZA Sei anni e 805 milioni di euro per risolvere il nodo di Vicenza colmando l’ultima lacuna relativa alla progettazione della linea Verona-Venezia dell’Alta Velocità-Alta Capacità. Il progetto preliminare presentato ieri a Vicenza è importante perché risolve una questione che andava avanti da25 anni. E non riguarda poi solo i passeggeri della ferrovia, perché le opere connesse previste (viabilità, filobus, e molto altro) modificherà il volto di Vicenza. Va detto che nei prossimi mesi il progetto seguirà un doppio binario: Conferenza dei servizi e Valutazione d’impatto ambientale (Via). E sullo stesso dovrà pronunciarsi prima di Natale il Consiglio comunale. Ma, ripetono il sindaco Achille Variati e l’assessore Antonio Dalla Pozza, «realizzare il progetto definitivo sarà più semplice. Questo è un preliminare molto “avanzato”».
Il plico arrivato nei giorni scorsi a palazzo Trissino comprende circa 200 tavole e 192 allegati che da ieri sono disponibili anche sul sito del Comune berico. Il lotto funzionale riguarda la prima parte del passaggio cittadino dell’alta velocità: dal territorio di Altavilla (bivio Vicenza) fino viale Risorgimento, con l’affiancamento della linea Av/Ac alla linea storica. Ma prevede anche molto altro: un sostanziale restyling della stazione di viale Roma, che accoglierà anche gli autobus di Svt e avrà un nuovo parcheggio interrato per raggiungere la capienza di 500 posti auto; una nuova fermata vicina alla Fiera per i treni regionali e, durante gli eventi fieristici, anche per quelli ad alta velocità; opere viabilistiche (strade, tunnel, cavalcaferrovia) collegate al passaggio dei binari non solo a Ovest, tra le quali la revisione completa del nodo di Ca’Balbi e completamento di Via Martiri delle Foibe;una nuova linea di trasporto pubblico elettrico che ricalca l’attuale linea urbana 1, dalla Fiera a Vicenza Est; interventi idraulici di varia natura, soprattutto lungo il Retrone. L’intermodalità tra mezzi di trasporto verrà potenziata in viale Roma (nodo di ferro, trasporto pubblico e privato), con nuovi percorsi ciclabili e un parcheggio scambiatore al capolinea Est (Foro Boario).Il preliminare è solo il primo dei tre livelli di progettazione. I sei anni previsti per le realizzazione dei lavori scatteranno solo dall’approvazione definitiva.
Previsioni sull’avvio dei cantieri? «Tra il 2019 e il 2020» azzarda, ma con prudenza, il sindaco Variati. Prima di allora non sarà una passeggiata. Sono scattati ieri i 60 giorni per portare le osservazioni in Conferenza dei servizi, che sarà indetta dal ministero dei trasporti e dovrà esaminare tutti gli interessi pubblici coinvolti dal progetto. In parallelo, corre la Valutazione d’impatto ambientale, di competenza del ministero dell’Ambiente, con riferimento a beni culturali, vincoli paesaggistici e idrogeologici. La durata dell’intero iter è stimata in 240 giorni, ha spiegato Variati, che ha più volte sottolineato l’importanza del passaggio di ieri. «Il progetto conferma l’importanza del nodo ferroviario cittadino e fissa la continuità della Vicenza – Schio, di cui l’ipotesi di soppressione esce definitivamente da qualsiasi programma. Si tratta del progetto finanziato dallo Stato più imponente dal dopoguerra. Definisce, dopo 25 anni di discussioni, il passaggio sui Berici. E sono già a disposizione 150 milioni di euro prima ancora dell’approvazione del preliminare». L’intervento complessivo è stimato dai progettisti di Rfi e Italferr in 805 milioni di euro, di cui 662 per i lavori. Questi sono divisi tra opere ferroviarie (514 milioni) e 150 milioni per opere connesse, soprattutto viabilità cittadina e trasporto elettrico. «Una somma inarrivabile per qualsiasi giunta comunale» ha evidenziato Variati. Quelli già a disposizione sono 150 milioni, gli altri «arriveranno dopo l’elaborazione e l’approvazione del progetto definitivo. Il 10 per cento della copertura necessaria per il via libera del Cipe c’è già».