Appello Confindustria Belluno per mettere in sicurezza il territorio
Pubblicato on 1/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 9 agosto 2017
Il tavolo delle infrastrutture di Confindustria Belluno Dolomiti lancia un accorato allarme
«È urgente attivarsi sul serio per il territorio»
CORTINA«È assolutamente urgente che ognuno si attivi per porre in sicurezza le strade contro la caduta di alberi e piante, per pulire i letti dei fiumi o per intervenire sugli alvei dei laghi stracolmi di materiale. Ad oggi, purtroppo, tutto risulta inesorabilmente fermo».
All’indomani dei due giorni di maltempo che hanno messo in ginocchio la provincia, ponendo in primo piano la fragilità del territorio, il tavolo delle infrastrutture guidato da Confindustria Belluno Dolomiti e dalle altre sigle associative di artigiani, commercianti, agricoltori e dai sindacati lancia un messaggio ben preciso.
E l’appello a evitare divisioni e “rimpalli” di responsabilità. «Parlare di manutenzione del territorio è un argomento difficile, ancor più se dalle parole si deve passare ai fatti», sottolineano dal tavolo, «non è saggio speculare di fronte a morti e feriti, ma ripartiamo da quello che è successo per capire cosa si può fare. Chi si occupa di territorio conosce bene i mille vincoli e le autorizzazioni necessarie per costruire in montagna. Il nostro è certamente un territorio fragile, che necessità di azioni e decisioni a tutti i livelli. A sfollati, turisti impauriti, operatori del settore o a quanti si adoperano per intervenire servono però stimoli positivi piuttosto che lezioni sulla geografia del territorio da parte di qualche politico».
Sul fronte responsabilità, a essere chiamati in causa, in primis, sono Regione Veneto e Provincia. «Non si sa bene se invocare Stato, Regione, Genio Civile, Provincia, Comunità montane, Servizi forestali o amministrazioni locali: tutti soggetti istituzionali che in modo diverso sono coinvolti e sono tenuti a fornire risposte non facili», mettono in evidenza categorie economiche e parti sociali, «certamente la Regione Veneto deve essere oggi in prima linea sulla difesa del territorio, incentivando e incentivandosi a fare di più.
Cerchiamo di capire quello che manca. E soprattutto cerchiamo di farlo in sinergia con l’ente più prossimo: la Provincia. Non è sempre facile visto che accuse al limite del personale, in questi mesi, hanno prevalso sulle responsabilità istituzionali.
Il cambiamento climatico ormai è un fatto che comporta una doverosa revisione della mappa dei rischi nella provincia», conclude Confindustria, «la difesa-idrogeologica diventa punto di partenza per evitare che improvvise situazioni anomale si trasformino in eventi tragici e distruttivi». (m. r.)