CAI: “Basta con l’autostrada, l’elettrodotto va interrato”

Dal Corriere delle Alpi del 23 maggio 2016

Il CAI si schiera a favore della montagna: «I cavi di Terna passino sotto terra
Per fare ciò si possono utilizzare le strade già presenti e la futura ferrovia»

di Francesco Dal Mas

Sì all’elettrodotto, ma interrato. E non occorre l’autostrada per sotterrarlo, lo si può fare anche lungo l’asfalto che c’è già. Quindi no al proseguimento dell’A27, sì al treno delle Dolomiti. E sì anche alle circonvallazioni. Se n’è parlato anche a margine del congresso del Cai a Saint Vincent, che ha eletto Vincenzo Torti nuovo presidente generale, al posto del bassanese Umberto Martini. Secondo è arrivato Paolo Valoti, che era sostenuto anche dai veneti. Francesco Carrer, presidente regionale del Cai, non ha perso occasione di ribadire, in questi anni, che il prolungamento della A27 da Pian di Vedoia a Monaco è da considerarsi “morto e sepolto”. Luigi Alverà, neopresidente del Cai di Cortina, confermando questa tesi, aggiunge che è poco saggio insistere per l’autostrada con la scusa di farvi scorrere la fibra ottica o i cavi dell’alta tensione. «Abbiamo le strade, che sono sicuramente da sistemare, ma possiamo già utilizzarle per queste nuove servitù, senza bisogno di cementificare ulteriormente le nostre valli». Pieno appoggio, dunque, all’amministrazione comunale di Cortina e a quante altre, in provincia, si oppongono ai tralicci del nuovo elettrodotto. Nessun appoggio, invece, a chi sponsorizza il prosieguo dell’autostrada e tenta un’improbabile copertura ambientalista, ossia sfruttare l’opera per farvi correre l’elettrodotto interrato. Carrer ricorda che per l’A27 mancano i presupposti oggettivi: le risorse, la disponibilità della Val Pusteria e dell’Austria, la Convenzione delle Alpi, la convenienza stessa del turismo. Alverà, dal canto suo, invita a imparare dalla val Pusteria, nel cui fondovalle corre il treno e si sviluppa la strada, con le necessarie circonvallazioni per rendere più rapido il traffico. «Cosa che bisognerebbe fare anche tra Cortina e Tai», aggiunge. E per quanto riguarda l’altra autostrada, quella elettrica, secondo Alverà non esiste alternativa all’interramento, anche se costa di più, ma non così tanto come asseriscono gli interessati. «Le nevicate degli ultimi inverni dimostrano come le linee dell’alta tensione non riescano a reggere al maltempo. Basterebbe questo motivo per consigliare soluzioni diverse. Si deve imparare dalla vicina Austria, che fa del territorio un business del turismo naturalistico e non consentirebbe impatti come quello ipotizzabile a Cortina». Fra l’altro è in arrivo anche il treno delle Dolomiti, il cui sedime potrebbe offrire al riguardo un’ulteriore opportunità. Alverà ha un timore al riguardo: che non si riesca a passare dagli annunci alla realtà dei fatti. Il Cai spinge in questa direzione, come ha detto più volte anche Carrer. Il congresso. I delegati veneti e bellunesi in particolare rientrano dal congresso con una nuova opportunità in mano: la carta programmatica per il prossimo triennio, che fra i punti nodali riporta la valorizzazione delle sezioni e nuove opportunità per i giovani. Il proposito è di rianimare le sezioni stesse, la loro attività formativa e l’attività che svolgono anche verso l’esterno, finalizzata ad esempio alla sicurezza dei sentieri. I volontari sono sempre di meno. Specie quelli giovani. E la sicurezza in quota, con la manutenzione dei sentieri, si fa di anno in anno più impegnativa.