Belluno, «Torniamo a praticare il culto del bello, ci siamo abituati al brutto».

Dal Corriere delle Alpi del 24 dicembre 2017

Il consigliere di Insieme per Belluno sollecita l’amministrazione a programmare gli interventi
«Torniamo a praticare il culto del bello, ci siamo abituati al brutto». Giannone: «A disposizione»
Rotatorie, vegetazione, strade Rufus: «C’è molto lavoro da fare»

BELLUNO   Al brutto ci si abitua. L’occhio sembra quasi non accorgersi più delle rotatorie provvisorie, dei viali non più alberati perché le piante sono state tagliate, delle buche lasciate da lavori approssimativi, della vegetazione che ricopre la segnaletica e i lampioni, come accade al parcheggio di Lambioi. «Dobbiamo tornare a praticare il senso del bello», sollecita Fabio Rufus Bristot.

Un suggerimento all’amministrazione di cui fa parte, affinché avvii una programmazione puntuale delle manutenzioni (numerose) necessarie in città. La disamina di Bristot inizia dalle rotatorie. Snodi viari posti agli ingressi della città che non danno una bella immagine al turista che si avvicina al capoluogo delle Dolomiti. «Quelle a Lambioi e a Prade sono ancora provvisorie, in attesa che vengano realizzati interventi importanti come il nuovo ponte sul Piave e il Fio2», spiega Bristot, «ma bisogna pensare ad interventi di sistemazione per renderle più decorose».

Basterebbe pulirne l’interno, suggerisce Rufus, già sarebbe qualcosa. «La rotonda fra il ponte Nuovo e via San Biagio ha le mattonelle che si staccano», aggiunge. «E non parliamo dello svincolo all’Anconetta: ci sono i new jersey da almeno un decennio».C’è poi il tema delle alberature. Un tempo Belluno aveva viali alberati di pregio, con gli anni molte piante sono state tagliate e non sono state sostituite.

L’immagine del viale che porta al cimitero di Prade è emblematica: su un lato i cipressi sono stati quasi del tutto eliminati. Ma è solo un esempio, perché sono state eliminate piante anche in centro storico e in via Tiziano Vecellio. Ragioni di sicurezza, per carità, ma perché non pensare di sostituirle con altre, con le radici verticali così da non rovinare strade e marciapiedi? Questo propone Bristot, oltre a un piano di manutenzione delle alberature per evitare che le piante si ammalino e debbano essere tagliate. «Ne ho parlato con l’assessore Giannone, che ha accolto i suggerimenti», spiega il consigliere di Insieme per Belluno.

Bristot suggerisce anche di coprire con dei teloni stampati alcune zone degradate della città, come l’ex area Bardin, di sistemare la vegetazione che al parcheggio di Lambioi ricopre la segnaletica e alcuni lampioni, di fare affidamenti diretti per piccoli interventi di manutenzione, per supplire così alla carenza di operai. «Va fatta una programmazione triennale, insieme, anche spacchettando i vari lavori.

Torniamo a praticare il culto del bello, la città lo merita». Giannone ha preso nota. In questi primi cinque mesi ha incontrato i cittadini, ascoltato le sollecitazioni che arrivavano dai consiglieri e cercato di fare una sintesi. Ha risolto qualche criticità (è stata messa la rete sul ponte della ferrovia, come chiedeva Pingitore) ed è stata avviata la sostituzione delle lampade dei lampioni come suggerivano i 5 stelle nella passata consiliatura. «Adesso bisogna stendere una progettazione per i prossimi interventi più consistenti», spiega.

Per quanto riguarda le rotatorie, per esempio, Giannone sta cercando la formula per coinvolgere i vivai in veste di sponsor: potrebbero abbellire le rotonde e occuparsi della manutenzione delle piante. Soluzione che si sta cercando anche per le rotatorie provvisorie. «Mentre per quella sul Nevegal sto lavorando con la scuola del legno per installare un’insegna di benvenuto in legno», annuncia l’assessore.«Mi devo muovere con le risorse che ci sono e sappiamo che il 2018 sarà un anno in cui molti soldi saranno investiti per i progetti di rigenerazione urbana».

Sulle alberature Giannone ricorda che le piante sono state tagliate per ragioni di sicurezza ma è stata avviata una ricognizione per capire come sostituirle con altre più adeguate; un’altra verifica è stata fatta sulle strade, perché ci sono guardrail da sostituire o sistemare. «Da parte mia c’è assoluta collaborazione, con tutti», conclude.

Alessia Forzin