Brescia-Padova, in agenda la quarta corsia

Dal Corriere delle Alpi del 21 settembre 2017

Il manager Bruno Chiari: «Autostrada satura». Le cifre: quasi 300 mila veicoli al giorno, traffico pesante in aumento del 4,21%
Brescia-Padova, in agenda la quarta corsia

VERONA«La Brescia-Padova è satura, stiamo pensando alla quarta corsia come parziale soluzione del problema». Bruno Chiari, direttore generale della Brescia-Padova Spa parla anche da automobilista: «A volte si viaggia ai 90 l’ora per il traffico». La quarta corsia non è solo un proclama per dare forza e valore all’iter avviato della Valdastico Nord ma un’emergenza.

Che il traffico, soprattutto pesante, sia ripartito nella grande arteria orizzontale a Nord del Paese è chiaro a qualunque automobilista percorra l’autostrada che attraversa il cuore manifatturiero veneto e bresciano. Oggi, conferma Chiari, «in alcuni giorni e fasce orarie, l’A4 è satura: contiamo 100 mila veicoli equivalenti al giorno che percorrono l’intera tratta; gli effettivi, che entrano o escono ai vari caselli con percorrenze differenti, sono 300 mila. Siamo l’autostrada più trafficata dell’intero gruppo Abertis». Che è l’azionista dell’A4 Holding che controlla 8.600 chilometri di autostrade in tutto il mondo.

E questo è il primato veneto: da gennaio a luglio sono transitati 2,9 miliardi di veicoli, per l’esattezza sono 94.700 equivalenti al giorno, di cui 68 mila circa leggeri e 26 mila circa pesanti. La crescita totale anno su anno (dati al 30 luglio) è del 2,62%. Ma se il traffico leggero segna +2%, quello pesante viaggia a +4,21%. E cresce ancora, tant’è che Chiari oggi arrotonda a un +5%. «Un’uscita a Vicenza verso il Brennero anziché a Verona toglierebbe veicoli sia all’A4 sia all’A22» ragiona il dg. Il nodo traffico sull’A4 non è nuovo al dibattito veneto che anni fa sospese il progetto delle tangenziali venete che dovevano unire le province di Verona, Vicenza e Padova attraverso una lunga arteria in project financing di 109 chilometri, da Peschiera a Vigonza.

Nato nei primissimi anni del Duemila, quel piano prevedeva una nuova infrastruttura parallela all’A4 ma la Regione lo sospese per le criticità ambientali, specie nel Veronese, tant’è che il Cipe non ha mai approvato nemmeno il progetto preliminare. L’opera sarebbe costata 2,2 miliardi e nel 2007 aveva trovato come soggetto promotore l’Ati Mantovani-Maltauro-Pizzarotti. Ma non se ne fece nulla. E ora? Con la crisi di qualche anno fa, un tal progetto sarebbe sembrato meno urgente ma oggi va registrato il fatto nuovo: mentre da Venezia a Trieste non si è ancora completata la terza corsia, da Brescia a Venezia si è già messa idealmente in cantiere la quarta.Eleonora Vallin