Casagrande: «Pieve tornerà la capitale delle Dolomiti»
Pubblicato on 5/Giu/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 4 giugno 2017
«Pieve tornerà la capitale delle Dolomiti»
PIEVE DI CADORE Giuseppe Casagrande è l’unico candidato sindaco alle prossime elezioni di Pieve eppure la corsa verso il municipio è messa a dura prova da un avversario che si sta rivelando particolarmente temibile. Un osso duro che si muove nell’ombra con le sembianze di un fantasma: si chiama quorum.Casagrande, come si fa a convincere i cittadini di Pieve ad andare a votare?«La nomina di un commissario, chiunque esso sia, rappresenta un freno al futuro di Pieve. Non raggiungere il quorum sarebbe una sconfitta per una comunità che avrebbe bisogno di un interlocutore con cui confrontarsi quotidianamente. Bloccare ogni attività potrebbe rivelarsi una scelta drammatica, un gesto incomprensibile. Dal canto nostro siamo a posto con la coscienza, abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per scongiurare questo».
Su quali basi si fonda la campagna elettorale di Progetto Cadore? «L’abbiamo sviluppata in 12 punti, ma la priorità è concentrata sul turismo. Pieve un tempo era la capitale dell’alta provincia di Belluno, più importante della stessa Cortina. Dobbiamo lavorare per tornare ai fasti di un tempo anche perché il turismo rappresenta il traino della nostra economia. Solo riportando il turismo in primo piano riusciremo a trattenere i giovani sul territorio».Ci presenti i componenti della lista Progetto Cadore…«Si tratta di un gruppo molto affiatato composto da una quarantina di persone, molte di più di quelle presenti in lista. È un gruppo di persone che un anno fa si è unito per capire cosa fare per il bene di Pieve. Fanno tutti parte dell’associazionismo cittadino e questo rappresenta il primo passo verso una classe politica nuova, fatta di persone che conoscono bene il concetto di partecipazione».E l’idea di candidarsi a sindaco di Pieve dove e quando l’ha maturata? «Anch’io partecipo da tempo al mondo dell’associazionismo, per questo sono stato invitato a una delle riunioni organizzate da questo gruppo di persone. Da quel momento è iniziata a maturare una determinata scelta e alla luce della mancata disponibilità di altre persone ad impegnarsi nel ruolo di candidato sindaco ho deciso di farlo io, con il benestare di tutto il gruppo»
Cosa intende fare in caso di affermazione? «Il mio è un sogno e non riguarda solo Pieve, ma tutto il Cadore. Un territorio che deve diventare artefice del proprio destino, evitando così che il suo futuro venga imposto dall’alto e da altri. Non conosco la formula per riuscire in questo, potrebbe essere l’unione dei comuni, ma non è questo il punto. L’importante è lavorare tutti insieme perché oggi un paese non è più in grado di fare tutto da solo» Chiusura con sguardo rivolto alle ormai prossime elezioni.«La forza della lista si chiama coscienza. Per questo motivo siamo preoccupati dall’esito delle elezioni ma non certo disperati. Siamo convinti che la gente comprenderà l’importanza di avere un’amministrazione comunale con cui confrontarsi»
Gianluca De Rosa