Casanova agli industriali “Non volete la modernità”
Pubblicato on 20/Lug/2019 in Comunicati, NewsDal Corriere delle Alpi del 16 luglio 2019
Casanova agli industriali «Non volete la modernità»
BELLUNO. Durissima reazione degli ambientalisti a Confindustria Dolomiti che li aveva criticati per il no alla superstrada verso Nord e al collegamento sciistico con la Pusteria. Luigi Casanova (Mountain Wilderness) replica accusandoli di non volere la modernità, ma addirittura il Medioevo.
«Il Medioevo dello sviluppo: strade, viadotti, gallerie, folli collegamenti sciistici in quota e in ambienti intonsi. Mentre la tecnologia, tanto invocata anche dai sindacati avanza a velocità straordinaria, quasi travolgendoci, questi soggetti imprenditoriali sembrano ancora legati alla predazione dei territori e dei beni comuni».
Recentemente le categorie economiche bellunesi hanno presentato all’assessore regionale De Berti una piattaforma di iniziative infrastrutturali per ammodernare la provincia.
Le associazioni ambientalisti avevano obiettato che non è questa la strada per contrastare lo spopolamento.
Replica di Confindustria e oggi controreplica di MW. «Gli industriali – attacca Casanova – investono solo dove sentono profumo di contributi pubblici: sulle strade invece che sulle ferrovie o metropolitane di superficie, vanno a incidere i più sperduti rivoli d’acqua, propongono collegamenti sciistici a basse quote mentre i cambiamenti climatici ci travolgono con una sequenza sempre più ravvicinata di eventi catastrofici e ci indicano ben altre emergenze dello sviluppo. Noi le proposte, una incredibile sequenza di sì, le abbiamo fatte in ben 5 convegni che abbiamo tenuto in Cadore: certa imprenditoria investa in un minimo di umiltà e almeno legga le nostre proposte alternative, tutte indirizzate al recupero del lavoro giovanile, tanti sì che ricercano anche lavoro intellettuale per la montagna».
Per le Dolomiti, come si è sempre discusso nei tavoli di Dolomiti Unesco, occorre investire – è la tesi ambientalista investire in servizi di trasporto pubblici, nel potenziamento della sanità, della assistenza agli anziani, nel recupero degli territori devastati dalla tempesta Vaia e dagli errori del passato, una agricoltura da riconvertire: chiediamo formazione diffusa e stretti collegamenti fra i centri dei saperi universitari della pianura con i nostri giovani delle vallate. «Ovviamente le nostre proposte – precisa Casanova – portano attenzioni rivolte a ricadute di ampio respiro, di lunga durata, non sono settoriali, non sono legate all’apnea di una industria automobilistica ormai superata o di una attività dello sci che oggi va solo limitata agli ambiti dove realmente produttiva».
Cosa hanno dimostrato Confindustria e il Tavolo delle infrastrutture in occasione dei mondiali di sci alpino e delle olimpiadi? «Di essere ancorati al passato proponendo autostrade e collegamenti sciistici sempre più fantasiosi e impattanti. Di come viva la gente di montagna sembra interessi ben poco, di una progettazione strutturata nel lungo periodo, basata sulla lotta ai cambiamenti climatici e ai temi della sicurezza della montagna, o dei servizi da offrire a chi la abita e la coltiva non si raccoglie una parola». —
F.D.M.