Ciclovia Monaco-Venezia: un business lungo 113 km da Dobbiaco al Fadalto
Pubblicato on 21/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 21 agosto 2017
‘itinerario “Dolomiti Patrimonio Unesco” permette di arrivare fino a Feltre
Un business lungo 113 km da Dobbiaco al Fadalto
BELLUNO Quasi 113 chilometri, lungo i quali ammirare bellezze ambientali e paesaggistiche e panorami unici nel loro genere. Ma il percorso si allunga, arrivando perfino a raddoppiare, se si decide di seguire la deviazione verso la città di Belluno e la digressione che permettere di conoscere l’intera Valbelluna e Feltre.
Si chiama “Dolomiti patrimonio dell’Unesco”, ed è uno dei cinque itinerari che fanno parte della ciclovia Monaco-Venezia. Un itinerario, quello bellunese, che attraversa l’intero territorio provinciale, a cui si accede partendo da Dobbiaco per poi chiudere il “cerchio” sulla Sella del Fadalto. Un viaggio che conduce il visitatore nel cuore delle Dolomiti, passando sotto le Tre Cime di Lavaredo e le più belle vette dell’Ampezzo e del Bellunese, attraversando paesi come Cortina e Pieve di Cadore, sfiorando Longarone e il capoluogo, proseguendo poi verso il lago di Santa Croce. Un vero e proprio paradiso per gli amanti della montagna, che si inserisce, come si diceva, nella ben più ampia “Ciclovia dell’amicizia”, ossia quella che collega Monaco di Baviera a Venezia.
Un progetto che è diventato realtà nel 2015, dando la possibilità a migliaia di cicloturisti e appassionati di bicicletta di scoprire ogni giorno paesaggi nuovi, scorci particolari, vie romane, fiumi, laghi alpini, reperti archeologici, castelli, monasteri e molto altro ancora. Il tutto grazie a due programmi finanziati dall’Unione Europea nell’ambito del “Fondo Europeo per lo sviluppo regionale”, vale a dire l’Interreg Baviera-Austria 2007-2013 e l’Interreg Italia-Austria 2007-2013, che si sono uniti in un unico progetto.
I due partner principali sono Provincia di Belluno e il Landkreis Bad Tölz-Wolfratshausen (Baviera), che hanno lavorato con il Tourismusverband Achensee, la Comunità comprensoriale Valle Isarco di Bressanone, Tirolo-Alto Adige-Trentino, Province di Treviso e Venezia. Coinvolti, ovviamente, anche enti, operatori e consorzi turistici.
La Monaco-Venezia attraversa tre nazioni – Germania, Austria e Italia – per un totale di 570 chilometri (900 varianti incluse). Cinque i “capitoli” in cui si divide, tra cui, appunto, quello che attraversa la provincia di Belluno: 112,8 km da Dobbiaco alla Sella di Fadalto.
Incantevoli i panorami a cui ci si trova davanti, affrontando le diverse tappe provinciali.Vediamole nel dettaglio: dal centro di Dobbiaco si seguono le indicazioni per San Candido e, dopo qualche chilometro, si può imboccare la Lunga Via delle Dolomiti, che porta a Cimabanche, e quindi a Cortina, lungo il tracciato della vecchia ferrovia. Al km 12 si giunge a un’ampia spianata panoramica, da dove si può ammirare una splendida veduta delle Tre Cime di Lavaredo. Al km 14,9 si transita invece per Carbonin, da dove si ammira il Cristallo in tutta la sua bellezza. Continuando sempre dritti in mezzo al bosco, al km 18, l’arrivo è al Passo di Cimabanche, per poi intraprendere la discesa verso Cortina. Al km 21,7 si staglia dall’alto l’antica mole della duecentesca chiesa dei Santi Biagio e Nicolò a Ospitale, arrivando poi ad attraversare una foresta di conifere nel cuore delle Dolomiti d’Ampezzo.
Uscendo dalla Regina delle Dolomiti, i passaggi successivi sono a San Vito, Borca e Vodo di Cadore – da Peaio si ha una vista straordinaria sul Pelmo – per poi arrivare a Cibiana, Venas, Valle e Sottocastello, dove si apre uno strategico trivio: a sinistra si giunge a Pieve, patria di Tiziano Vecellio, mentre, andando dritti, in 4,5 km si arriva a Calalzo e si può fare una tappa al sito archeologico-naturalistico di Lagole. Andando a destra, in discesa, si prosegue invece verso Perarolo, situato alla confluenza del torrente Boite con il Piave. Tra Perarolo, Castellavazzo e Longarone il cicloturista può riscoprire la storia dell’avventurosa navigazione su zattere, verso la Laguna, lungo il fiume diventato sacro alla patria.
Proseguendo, eccosi a Soverzene e poi a Soccher, in comune di Ponte nelle Alpi. Al km 102,2 Paludi, con il suo percorso sterrato naturalistico “Alpago Natura”, per poi raggiungere il centro di Farra d’Alpago, ai piedi della foresta del Cansiglio, dove c’è la possibilità di seguire la Via Regia. Un’altra tappa da non perdere è quella lungo il Lago di Santa Croce.La Monaco-Venezia consiglia poi due deviazioni: la prima, per 11,8 km, permette di raggiungere il centro della città di Belluno; la seconda, per 101,3 km, passa per Sedico, Sospirolo, San Gregorio, Cesiomaggiore e poi, attraverso diversi paesi, arriva fino a Feltre.«Quello bellunese, insieme agli altri quattro percorsi che compongono la “Ciclovia dell’amicizia», è sicuramente un buon itinerario», sottolinea Luciano Renier, coordinatore Fiab Veneto. «Le bellezze paesaggistiche, oltre ai punti di interesse storico e architettonico, sono tantissimi.
Proprio partendo da questo ci dovrebbe essere la spinta per crescere ancora di più. A livello europeo il cicloturismo muove 44 miliardi di euro: noi ne intercettiamo 3. Come assicurare uno sviluppo? Investendo sui servizi: da una parte le strutture ricettive, che sono carenti; dall’altra l’intermodalità, ossia la possibilità per i cicloturisti di portare le bici in treno che, durante la settimana, è parecchio scarsa». «Il cicloturismo ha grandissime potenzialità», aggiunge Renier, «e se vogliamo crescere bisogna mettere attorno a un tavolo i soggetti interessati, sia per risolvere le lacune presenti in alcuni tratti, sia per creare le condizioni affinché sempre più turisti scelgano la Monaco-Venezia e, in particolare, i percorsi che attraversano la nostra bellissima regione».
Martina Reolon