Cinquanta nuovi bus in arrivo a Belluno nei prossimi due anni
Pubblicato on 29/Lug/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 28 luglio 2017
Fondi dallo Stato e propri della società di trasporto per rinnovare il 25 per cento dell’intero parco mezzi
Cinquanta nuovi bus in arrivo a Belluno nei prossimi due anni
BELLUNOIl parco mezzi di Dolomitibus è pronto a rinnovarsi. Grazie sia a risorse della stessa società che opera nel settore trasporti sia a fondi che arriveranno direttamente da Roma. «Anche sulla scorta dei finanziamenti che giungeranno dal ministero dei Trasporti, abbiamo già deliberato l’acquisto di 49 nuovi mezzi, sia urbani che extraurbani e di varie dimensioni e capienza, da quest’anno al 2019», annuncia Giuseppe Pat, presidente di Dolomitibus, che per l’operazione investirà circa 10 milioni di euro.
Ma, come si diceva, il rinnovo delle flotte di autobus – e anche di treni – può contare ora su finanziamenti certi che, dal 2017 al 2022, ammontano a livello veneto a 105, 5 milioni di euro. «Dopo tanti anni in cui i fondi per il materiale rotabile sono stati dirottati per coprire i costi dei contratti di servizio, ora siamo di fronte a un’inversione di tendenza», assicura il deputato bellunese Roger De Menech, che sul tema ha incontrato il ministro Graziano Delrio. «Rinnovare le flotte di autobus e acquistare nuovi treni sarà possibile con finanziamenti stabiliti da due provvedimenti: la legge di stabilità del 2016 e la delibera del Cipe numero 54 dello stesso anno. Fondi aggiuntivi rispetto a quelli per il trasporto pubblico locale e utilizzabili quindi dalle Regioni solo per l’acquisto di autobus urbani ed extraurbani e di treni».
Ma quale sarà l’impatto per Belluno? «Fermo restando il riparto che, a livello regionale, dipende dalla Regione, grazie all’iniziativa del ministero Dolomitibus potrà acquistare tra i 50 e i 60 mezzi nuovi», prosegue De Menech, il quale si augura che «ci sia un impegno diretto della Regione anche rispetto ai nuovi treni in servizio sulle linee bellunesi».Tornando a Dolomitibus, Pat sottolinea che l’acquisto dei 49 autobus permetterà di rinnovare il 25% dell’intera scorta della società, che attualmente conta circa 200 mezzi. «I primi nuovi bus arriveranno a fine settembre e la prima tranche 2017, per un totale di 16 mezzi, sarà completata a dicembre», precisa Pat. «Altri 19 sono programmati per il 2018 e 14 per il 2019». Si tratterà di autobus “Euro 6”, a bassa emissione e minore impatto ambientale, a trazione diesel. «Tutti gli “Euro 0”, “Euro 1” ed “Euro 2”, i più inquinanti, verranno espulsi», aggiunge il presidente di Dolomitibus, «e con questa operazione andremo ad abbassare a 10, 5 anni circa l’età media del nostro parco mezzi, che attualmente è di 11 anni.
La media italiana è di 13, quindi la nostra situazione è migliore. Ma siamo ancora lontani dai 7-8 anni di alcuni paesi europei». «Siamo chiamati ad affrontare nuove sfide», prosegue, «nell’ottica di quello che è uno dei nostri obiettivi: incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico. Per questo avere autobus più performanti è indispensabile». Sul totale dei 105, 5 milioni messi a disposizione dal ministero per il Veneto, 42, 1 milioni sono destinati alla gomma, ripartiti sugli esercizi finanziari dal 2015 al 2019, mentre 60 milioni sono riservati all’acquisto di materiale rotabile, treni e carrozze, dal 2017 al 2022. A questi, si aggiungono circa 3 milioni di euro per il completamento degli interventi di messa in sicurezza delle ferrovie. «I dati forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti danno la misura dell’impegno del governo in questo settore», mette in evidenzia De Menech. «Come concordato dalla conferenza Stato-Regioni, le risorse dello Stato prevedono la compartecipazione delle Regioni. Il Veneto dovrà cofinanziare l’iniziativa aggiungendo complessivamente 68, 2 milioni di euro: 28, 1 per la gomma e 40, 1 per i treni». Dalla Regione arriva la nota di Franco Gidoni: «Era preferibile che non tagliassero i fondi correnti del Tpl che servono per onorare i contratti di servizio in essere con le aziende.
È paradossale: ci saranno i fondi per comprare autobus, ma non per pagare il carburante, gli autisti… In più, in base all’art 39 del Dl 50/2017, tutte le Regioni corrono il rischio di subire un blocco del fondo corrente, come detto tagliato nel 2017 e ancor più negli anni successivi, del 20% che farebbe davvero saltare l’intero sistema del trasporto locale su ferro e su gomma (per il Veneto si tratta di oltre 80 milioni che si aggiungerebbero a circa 12/14 milioni già tagliati)».
Martina Reolon