Circonvallazione S. Vito, pubblicato il progetto definitivo

Dal Gazzettino del 6 ottobre 2017

Pubblicato il progetto definitivo dell’opera: misurerà 2,3 chilometri
Variante finita: eliminerà rumori, polveri e incidenti

SAN VITO
Un lungo elenco di documenti che raccontano la variante alla statale di Alemagna comprese le valutazioni di carattere sociale. Il progetto definitivo di Anas per l’attraversamento dell’abitato di San Vito è stato pubblicato ieri sul sito del Comune. Si legge nella relazione: «Tra le motivazioni che spingono alla realizzazione della nuova strada, oltre alla componente rumore e incidentalità, si riscontra anche quella della mitigazione dell’inquinamento dell’aria».

Dal punto di vista dell’incidentalità la situazione di San Vito rispecchia quella della maggior parte degli ambiti montani: presenza di numerosi punti e incroci pericolosi. La quasi totalità degli incidenti rilevati, localizzati nel centro del paese, sono dovuti ai restringimenti di carreggiata uniti a traffico, assenza di marciapiedi, incroci.

Definito «trascurabile», invece, l’impatto ambientale, facilmente risolvibile con opere di mitigazione ambientale e paesaggistiche.

La tematica prioritaria resta quella dell’inserimento della nuova infrastruttura, «stante la presenza di un vincolo paesaggistico sulla quasi totalità della fascia di territorio percorsa dalla nuova strada». Ma questa criticità, assicura Anas, potrà essere superata con gli strumenti previsti dalla normativa vigente e «con i conseguenti interventi di mitigazione che sono emersi da tale studio».

Altra criticità è quella dei possibili impatti acustici legati allo spostamento dell’asse stradale dal centro dell’abitato ad una zona marginale all’abitato stesso. L’analisi fatta ha portato all’individuazione di numerose e articolate opere di mitigazione acustica quali gallerie artificiali antirumore, barriere fonoassorbenti e fasce alberate con funzione di filtro. Per meglio agire è stata avviata una campagna di monitoraggio acustico.

Il tracciato ha un percorso complessivo di circa 2.3 chilometri si innesta a nord all’altezza dell’attuale bivio per il lago di Mosigo e a sud all’altezza del bivio per l’area artigianale La Scura con due rotatorie. Le opere principali sono il viadotto di scavalco della via Senes e il ponte sul Ru Secco. La prima opera presenta una certa complessità di inserimento. Spiega Anas: «Dopo aver esaminato varie soluzioni la migliore è risultata quella costituita da un viadotto in acciaio Corten a travata continua di sezione molto sottile e profilo leggermente arcuato, formato da quattro campate di ampie luci che permette di scavalcare la viabilità esistente con il minore impatto paesaggistico possibile e limitando la realizzazione di scavi». Per quanta riguarda lo scavalco del Ru Secco si è studiata una soluzione che limita l’impatto paesaggistico grazie ad «una struttura di pregio architettonico e strutturale a travata unica, dal profilo filante e arcuato, che limita gli spessori strutturali dando ampia luce idraulica al di sotto della strada».

Grazie a questi ed altri dettagli sarà possibile completare il quadro delle osservazioni da presentare alla Conferenza di servizi in programma a fine novembre.
Giuditta Bolzonello

 

rotatoria cortina