Comelico: Sanità, mobilità e istruzione con i fondi delle Aree interne
Pubblicato on 24/Lug/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 23 luglio 2017
Sanità, mobilità e istruzione con i fondi delle Aree interne
SANTO STEFANO DI CADORE Dopo due anni di gestazione, vedrà la luce nei prossimi mesi, probabilmente già entro il 2017, l’accordo di programma per l’implementazione in Comelico e a Sappada del progetto delle “Aree Interne”. Si tratta di un programma che mette in campo 8 milioni di euro, di cui 3, 7 già nel 2018. Verranno investiti nella sanità, nella mobilità e nei settori dell’istruzione e della formazione. Tutti i sindaci del Comelico e di Sappada si sono trovati d’accordo nel previlegiare la realizzazione di un nuovo distretto sanitario. Nuovo come sede e nuovo come servizi. «A Santo Stefano di Cadore, baricentro della valle, si cercherà», anticipa il sindaco Alessandra Buzzo, anche nella sua veste di presidente dell’Unione Montana, «uno stabile più comodo di quello attuale, dove ricavare spazi sufficienti per tutti gli ambulatori che saranno necessari e per nuove attività specialistiche che vogliamo assolutamente riportare in valle».Sarà una specie di micro-ospedale che consentirà ai pazienti comelicesi e sappadini di curarsi sulla porta di casa (o quasi) anziché inoltrarsi fino a Pieve di Cadore, se non addirittura a Belluno.
«Ritorneranno nel territorio anche alcune figure specialistiche che se ne sono andate in tempi più o meno recenti» , fa sapere Buzzo.Il progetto delle “Aree Interne” considera la valle del Comelico e di Sappada come un territorio vocato al bene-stare, per cui si partirà dal nuovo distretto per disseminare, nei vari paesi, altre iniziative che potrebbero riguardare, ad esempio, la riabilitazione, coinvolgendo anche i privati. Si pensa, a questo riguardo, anche alla stessa Val Visdende. Per quanto riguarda l’istruzione, l’obbiettivo, peraltro ancora da perfezionare, è quello di avviare centri di formazione che preparino gli studenti a lavorare nei settori del turismo e della nuova agricoltura. Turismo e agricoltura che troveranno specifici incentivi nelle misure che saranno promosse dalla regia dell’Unione Montana per l’implementazione del progetto delle aree di confine. Si pensa anche ad un vero e proprio campus scolastico con tanto di convitto. In tema di mobilità, la priorità è anzitutto quella di consolidare i trasporti essenziali, finalizzati al pendolarismo.
La Dolomitibus è stata contattata per verificare la possibilità di meglio collegare i paesi, borgate comprese, con miniautobus in grado di fare la spola, magari su chiamata, anche nei posti più remoti. Collegamenti, questi, che verranno ancor meglio perfezionati, e soprattutto potenziati, in presenza delle stagioni turistiche, a cominciare dall’inverno, magari con collegamenti diretti tra Comelico Superiore e Sappada, le sedi dell’impiantistica. (fdm)