Cortina 2021, il dossier ambientalista a De Menech
Pubblicato on 3/Ott/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 2 ottobre 2017
Oggi la consegna delle critiche che numerose associazioni rivolgono ai progetti che riguardano la mobilità, dal miglioramento della 51 al Treno delle Dolomiti
Cortina 2021, il dossier ambientalista a De Menech
CORTINA Dov’è finita la Carta di Cortina? Sarà quanto chiederanno quest’oggi gli ambientalisti al Governo, nella fattispecie all’onorevole Roger De Menech. «Abbiamo visto che sono tante le opere in programma e consistenti gli investimenti, per centinaia di milioni – sottolinea Giovanna Deppi – e vorremmo pertanto sapere se quanto è stato posto in cantiere risponde effettivamente a quei criteri di sostenibilità che erano stati annunciati da parte del Governo e della Fondazione Cortina già l’anno scorso».
Giovanna Deppi fa parte del coordinamento delle associazioni ambientaliste (e non solo, perché c’è anche Libera), che si sono prese a cuore il presente ed il futuro di Cortina e del Cadore, perfezionando una loro “Carta verde”, già inoltrata ai rappresentanti delle istituzioni ed elaborando un nuovo documento che sarà pronto a giorni.
Deppi è reduce da una conferenza internazionale di Cipra, la Confederazione delle associazioni ambientaliste, ad Innsbruck, dove si è ripetuto un rotondo no ad altre autostrade attraverso le Alpi. «Riconfermeremo pertanto a De Menech la nostra posizione al proseguimento della Venezia-Monaco. Siccome sappiamo dell’iniziativa di alcune forze politiche che hanno promosso un incontro anche oltre confine, abbiamo provveduto alla raccolta di firme di sindaci dell’Alto Adige e del Tirolo che sono pure loro contrari a quest’opera» fa sapere l’ambientalista.
La preoccupazione dell’associazionismo, per quanto riguarda specificatamente gli interventi Anas, finalizzati ai Mondiali del 2021, è che la messa in sicurezza della statale 51 di Alemagna, «sicuramente doverosa e attesa da anni», possa comportare un maggiore flusso del traffico pesante, attraverso Cortina ed il Cadore. Già troppi, infatti, sono i tir che scendono dalla Val Pusteria verso Cortina o verso il Comelico. «Sappiamo bene che non possiamo fermare il traffico pesante, specie quando è finalizzato ai rifornimenti, ma – anticipa Deppi – chiederemo al rappresentante del Governo che siano introdotte misure di contenimento di questo flusso, in modo che non rappresenti un pericolo per le nostre popolazioni e non arrechi neppure danni ambientali.
Senz’altro più favorevoli sono gli ambientalisti per quanto riguarda il Treno delle Dolomiti, perché rappresenta il futuro della mobilità». Ma anche in questo caso – insiste Deppi – bisogna stare all’occhio, perché la realizzazione della ferrovia potrebbe comportare scempi all’ambiente; chiediamo pertanto alla Regione e alla Provincia di Bolzano di essere partecipi della progettazione.
Relativamente al nuovo aeroporto di Cortina resta la contrarietà ambientalista già manifestata nel passato. Un altro problema al centro della discussione è quello della mobilità attraverso i passi dolomitici. Due milioni di auto l’anno sono decisamente troppi. Non sappiamo se la chiusura dei passi sia la misura più saggia da continuare, dopo la sperimentazione effettuata dalle Province di Trento e Bolzano sul Sella – afferma Deppi – ma sicuramente non possiamo consentire un assalto senza limiti ai valichi.
Bisogna trovare delle soluzioni che per quanto possibile siano accettabili alle esigenze dell’ambiente, a quelle delle comunità locali, compresi gli operatori economici. «Forse non si tratta solo di chiudere, ma di programmare diversamente gli accessi ai passi e alle altre mete turistiche» conclude Deppi. (fdm)