Da Calalzo a Cortina 70 minuti

Dal Corriere delle Alpi del 30 dicembre 2016 –

Da Calalzo a Cortina 70 minuti  Favorito il tracciato che passa da Auronzo e dalle Tre Cime (48 km), rispetto a quello per la Val Boite (30 km)

BELLUNO «È in partenza dal primo binario il “Venezia, Tre Cime di Lavaredo, Cortina, Val Pusteria, Bolzano. St. Moritz». A quando l’annuncio dagli altoparlanti della stazione Santa Lucia di Venezia? Fra una decina d’anni, almeno, per le Tre Cime, una quindicina, forse anche qualcuno di più, per Dobbiaco. Gli studi di fattibilità, però, sono già pronti e verranno perfezionati entro qualche settimana, in modo da essere illustrati a inizio primavera.

I tecnici della Regione Veneto hanno completato l’analisi sociale ed economica del progetto, adesso ultimeranno quella finanziaria, quindi dei costi, per recapitare poi al Governo la richiesta di finanziamento. Siamo in grado di anticipare che il tracciato che passa per la Val d’Ansiei, quindi o per Auronzo, è lungo 48 km e 223 metri, ha un tempo di percorrenza di 70 minuti e presenta un tratto in galleria di ben 18 chilometri, da Somadida alla periferia di Cortina. Queste le stazioni ipotizzate, dopo Calalzo: Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Auronzo, 3 Cime, San Marco, Cortina Centro.

L’altra ipotesi, che riguarda la Val Boite, è più corta di 15 km, infatti è di 33 km e 194 metri. Prevede gallerie per oltre 23 km, quindi solo 10 allo scoperto per ammirare il Pelmo, l’Antelao e, infine, le Tofane e il Cristallo. Il tempo di percorrenza è di 63 minuti e le stazioni sono quelle di Valle di Cadore, Vodo, Borca, San Vito, Cortina Centro. La differenza di costo tra l’uno e l’altro va dai 100 ai 200 milioni. Gli studi erano stati promessi per la fine di quest’anno, ma i tecnici non ce l’hanno fatta; lavorano insieme quelli di Venezia (Regione) e quelli di Bolzano (Provincia). Un’inezia, però, questo ritardo, si osserva a palazzo Balbi, sede della Regione¸ tenendo conto che per realizzare l’opera ci vorranno 10 anni e per completarla, fino alla Val Pusteria, una quindicina.

Per i Mondiali di sci a Cortina, nel 2021, sarà dunque operativo – come nuova infrastruttura – soltanto l’aeroporto nuovo. Ma sarà pure attiva l’elettrificazione dell’anello ferroviario sud, da Castelfranco a Montebelluna, fino a Feltre e Belluno e, dall’altra parte, da Conegliano a Ponte nelle Alpi, fino alla città capoluogo. Prima lo scalo aereo, dunque, e dopo il treno, infrastruttura ben più complessa. «Con l’aeroporto a Fiames, investimento esclusivamente di privati, possiamo rispettare puntualmente la tempistica che ci siamo dati per quest’opera», conferma il governatore veneto Luca Zaia. «In pista, dunque, volando. Per il treno speriamo che il cantiere nel 2021 possa essere un po’ oltre la posa della prima pietra». Al governatore, tuttavia, preme mettere le mani avanti: «Chi preferisce la ferrovia perché ambientalmente non sarà di alcun impatto, sappia che non lo sarà neppure l’aeroporto, che verrà costruito rispettando alla radice la Carta di Cortina».

La Carta di Cortina? È il patto tra le istituzioni, perché nemmeno un graffio venga portato a quel patrimonio dell’umanità che è protetto dall’Unesco. Il treno, dunque, è in fase di studio di fattibilità. «Nessun progetto esecutivo, posso ribadire che le ipotesi di tracciato sono due, una per la Val Boite e la seconda per la Val d’Ansiei. E che a scegliere, tra le due, saranno le comunità locali, alle quali gli studi verranno sottoposti dalla prossima primavera». Nel suo sviluppo complessivo il treno, da Calalzo alla Val Pusteria, costerà un miliardo, più probabilmente un miliardo e 100 milioni.

La nuova ferrovia non ripercorrerà il vecchio tracciato, oggi occupato dalla ciclabile, un percorso tra i più frequentati delle Alpi. I tecnici si sono orientati al transito sulla destra del Boite, quindi passando all’esterno dei paesi. Da tener presente anche l’incognita delle frane, che preoccupa soprattutto sul versante della statale Alemagna, quindi dei paesi. Il tracciato che oggi ha più chance pare, quindi, quelloper Auronzo e la Val d’Ansiei. Forte è il richiamo delle Tre Cime di Lavaredo. In faccia al gruppo, quindi all’inizio della Val Marzon, tra Auronzo e Palù San Marco, troverà spazio una stazioncina. «Di una suggestione unica, infatti, sarà il treno Venezia-Tre Cime, o Bolzano-Tre Cime», conviene il presidente della Regione.

Non è escluso che in futuro si potrà salire alle Tre Cime proprio da questa parte, in funivia, come chiedono gli ambientalisti, sempre più decisi a contrastare l’assalto delle auto a Misurina e, soprattutto, ai piedi delle Tre Cime. Il compito della Regione Veneto è di arrivare fino a Cortina, ben s’intende portando anche l’elettrificazione dei treni. Il tratto successivo sarà a carico della Provincia di Bolzano.
Fancesco Saltini