De Berti: «Elettrificazione entro il 2020»
Pubblicato on 12/Lug/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi dell’11 agosto 2017
Treni. L’assessore regionale chiede a Rfi di rispettare i tempi: «I lavori devono concludersi prima dei Mondiali di sci»
De Berti: «Elettrificazione entro il 2020»
BELLUNO«L’elettrificazione dell’anello sud della provincia di Belluno deve essere pronto per il 2020. È l’impegno che Rfi.I. si è presa con la Regione Veneto. Da questo impegno non si deroga«. Lo ribadisce, con fermezza, Elisa De Berti, che si è concessa qualche giorno di vacanza all’estero, ma che da migliaia di km segue con pignoleria ogni movimento in tema di infrastrutture.Comprese le discussioni sul Treno delle Dolomiti, mandando a dire ai sindaci di portare «motivazioni serie, non di comodo” alla scelta del tracciato».
Il Cipe, dunque, ha deciso il finanziamento, come ha fatto sapere l’onorevole Roger De Menech, su indicazione del ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio…«Benissimo, io però non ho letto la documentazione come, mi pare, non l’abbia riscontrata De Menech. Non so cosa esattamente c’è scritto. Il parlamentare bellunese parla di tempi lunghi. Non vorrei che si andasse oltre il 2020».Perché nel 2021 ci sono i Mondiali di sci di Cortina? «È evidente. All’appuntamento mondiale vogliamo presentarci con treni all’altezza e con strade che consentano un accesso veloce, comodo e in sicurezza alle Dolomiti e a Cortina in particolare».
E poi nel 2020 arriveranno i nuovi elettrotreni?«Appunto. E non vorremmo trovarci nelle condizioni di dover dirottare altrove i nuovi convogli che abbiamo acquistato appositamente per il collegamento tra Padova e Belluno e tra Belluno e Venezia».Ma dalle informazioni che ha c’è il rischio che l’elettrificazione registri qualche ritardo? «No, per la verità. L’ingegner Gentile di Rfi mi ha sempre confermato, su precisa richiesta, che entro il 2020, al più tardi, da Montebelluna e Conegliano si potrà salire in elettrotreno a Belluno.
Non fa problema, per la Regione, quando inizierà il cantiere. Farebbe problema se Rfi non dovesse rispettare la data del 2020. E non quella del 2021, perché l’evento mondiale a Cortina ci sarà nel febbraio di quell’anno. Peraltro con Gentile abbiamo contrattualizzato altri obiettivi, ad esempio l’elettrificazione della Vicenza-Schio, il rilancio della Maerne-Castelfranco e la progettazione del collegamento con l’aeroporto di Tessera.
Tutto è previsto dall’accordo quadro tra Regione e Rfi, che ha scadenza quinquennale, partendo dal 2016. Mi fa piacere se ora quell’accordo viene recepito dal contratto di programma, finanziato appunto dal Cipe». Lei sta aspettando anche un altro accordo, quello tra i sindaci della val Boite e della val D’Ansiei per la scelta del tracciato del Treno delle Dolomiti. È fiduciosa che arriveranno ad un’opzione condivisa?«Ne sono certa, ma anticipo che mi aspetto non giustificazioni di comodo per il percorso che sceglieranno. Le motivazioni dovranno essere concrete, operative, di buon senso».
Perché lo dice? Ritiene che non saranno tali? «L’investimento richiesto è straordinario. La Regione ha quindi necessità di ricevere dai sindaci e dalle comunità locali motivazioni puntuali per la sostenibilità del progetto. Non basta una scelta politica. Devono dimostrarmi, i sindaci, che il treno deve passare per una valle anziché per l’altra perché ci sono ragioni serissime, appunto di sostenibilità».Altrimenti, se così non succede? «Deciderà la Regione. Mi auguro proprio, però, che la richiesta di condivisione dei sindaci non sia disattesa nella pratica.
Pretendo che dalla discussione in corso escano risultati di qualità, anzi, di qualità superiore». In altre parole, teme le baruffe?«La Regione esige una discussione più elevata. Mi limito a questo».
Francesco Dal Mas