D’Incà (M5s) «No altre spese per l’A 27»

Dalla Tribuna di Treviso del 19 settembre 2017

D’Incà (M5s) «No altre spese per l’A 27»

VITTORIO VENETO. Anche da Vittorio Veneto e dal Trevigiano ci sono state molte spinte a prolungare la Venezia Monaco. Tante quante, almeno, le posizioni di contrarietà. L’ultimo “sì” è di Paolo Gamba, assicuratore vittoriese. Ma il parlamentare Federico D’Incà, del M5S, ha subito replicato dicendo di no. E portando anche un argomento che sta a cuore a molti vittoriesi. «Conti alla mano, il prolungamento di 21 chilometri da Pian di Vedoia fino al Cadore costerebbe – secondo la valutazione del project financing – addirittura 1,2 miliardi di euro: con la stessa cifra possiamo realizzare la ferrovia elettrificata da Calalzo a Dobbiaco e ne avanziamo anche per tanti altri progetti».

«Questi progetti e i relativi project financing – ricorda il deputato – erano voluti dall’allora presidente del Veneto Giancarlo Galan. Il governatore forzista ha patteggiato e scontato una pena di 2 anni e 10 mesi, oltre a due milioni e mezzo di euro di sanzioni pecuniarie per i fatti di corruzione del Mose e il grande accusatore, Baita, ha più volte parlato durante la vicenda processuale di come erano impostati i project financing a quei tempi. Compreso quello del prolungamento dell’A27».

A sostenere il progetto è anche l’europarlamentare trevigiano Remo Sernagiotto, suggerendo la proposta, fra l’altro, che lungo il nastro d’asfalto possa transitare l’elettrodotto. «Chi sostiene ancora questo prolungamento – accusa D’Incà – è decisamente fuori dal tempo.Nel calderone finiscono anche i cavi dell’elettrodotto di Terna. «Ma mi sembra che non sia servita un’autostrada fra Auronzo e Cortina – sorride il parlamentare – per interrare i cavi dell’elettrodotto. È bastato il buon senso, basato su una visione a lungo termine». (f.d.m.)