Diverse case scoperchiate dal Cadore all’Agordino
Pubblicato on 8/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 7 agosto 2017
Diverse case scoperchiate dal Cadore all’Agordino
Il forte nubifragio e le raffiche di vento di ieri hanno creato molti danni Tra le abitazioni danneggiate anche quella della famiglia di Callisto Fedon
PIEVE DI CADORE. È di diverse abitazioni scoperchiate il bilancio del violento nubifragio che si è abbattuto ieri nelle prime ore del pomeriggio in provincia di Belluno. Erano da poco passate le 15 quando il colle di Montericco di Pieve di Cadore, sulla sommità del quale sorge il forte omonimo è stato investito dal maltempo. Scoperchiata una casa a Pieve e una a Tai, alberi divelti, una comitiva di scout in escursione salvata dal tempestivo intervento dell’arcidiacono e di alcuni volontari. Molti i danni causati dal forte vento. Per la caduta delle piante sono state interrotte le strade di accesso sia al Forte di Montericco sia al Roccolo di Sant’Alipio e la pista ciclabile La Lunga Via delle Dolomiti che costeggia la montagna alla sua base tra l’abitato di Villanova di Sottocastello e la zona di Orsina di Calalzo. Rapidissimo l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Tai, che si sono subito messi al lavoro per rimuovere le piante cadute.
I danni maggiori li hanno riportati le due case scoperchiate di cui una di proprietà della famiglia di Callisto Fedon, che si trova sulla strada che porta al cimitero. L’edificio è stato scoperchiato e una parte delle lamiere divelte è stata spostata su un’altra piccola costruzione che si trova sul lato est, mentre il rimanente delle lamiere zincate è stato ripiegato su se stesso. «È stato veramente pauroso», racconta Francesco Gallorini che ha la villa a soli 50 metri da quella scoperchiata. «Il vento sibilava con un rumore da fare impressione», aggiunge, «tremava tutto, compresa casa mia. Non sapevi cosa poteva succedere e ad un certo punto ho visto una parte delle lamiere del tetto spostarsi, mentre la parte a sud di quelle rimaste fisse si sono piegate come fossero un foglio di carta. Posso dire di essere stato fortunato perché abitando così vicino, pensavo che qualche danno lo subisse anche la mia casa».
Uno dei primi ad arrivare è stato Enzo Valmassoi, dell’Ufficio tecnico comunale, che ha provveduto a fare subito una stima dei danni. «Oltre al tetto di casa Fedon», ha affermato, «lungo la strada che porta al Forte sono caduti due faggi secolari: uno divelto completamente mentre il secondo, conosciuto anche come il Faggio di San Marco, ha perso solo uno dei due rami».
Coinvolti nel fortunale anche una comitiva di circa 60 tra scout e guide che stanno partecipando al Jamboree in provincia di Belluno. «Facciamo parte di riparti di Lazio, Puglia e altre regioni. Siamo partiti questa mattina», hanno raccontato. «Siamo stati colti dal vento e dalla pioggia a Pieve e abbiamo trovato riparo sotto i gazebo montati per la sagra di Sottocastello. Non sapevamo come fare e abbiamo contattato il parroco che è venuto a prenderci con alcuni volontari e ci hanno ospitato in canonica, dove abbiamo mangiato».
Sono volate le tegole anche di ben tre fienili a Cencenighe richiedendo l’intervento dei vigili del fuoco di Agordo. A Puos frazione d’Alpago parzialmente scoperchiato l’edificio dell’ex istituto di via Al Lago. Tetti scoperchiati anche a Laggio e Vigo di Cadore.
Vittore Doro