Documento CAI: Stop agli elicotteri per divertimento
Pubblicato on 5/Feb/2017 in NewsDal Gazzettino del 4 febbraio 2017
La presa di posizione dei gruppi regionali di Veneto e Friuli Venezia Giulia
Stop agli elicotteri per divertimento
Chieste delle regole urgenti al Parlamento
Documento dei CAI
Un no chiaro e secco al cosiddetto eliski, senza giri di parole. Un no «all’uso e all’abuso degli elicotteri in montagna per scopi ludici e sportivi o di altra finalità come eventi mediatici e pubblicitari». È la presa di posizione unanime sottoscritta dai Gruppi regionali di Friuli Venezia Giulia e Veneto del Cai, Club alpino italiano, e da quelli provinciali di Trento e Bolzano del medesimo, storico sodalizio, ma anche dall’Alpenverein Südtirol. Naturalmente la dura critica non riguarda affatto gli interventi di elisoccorso, che anzi sono meritori e hanno salvato molte vite anche nelle ultime settimane. Con un articolato documento si chiede pressantemente «una normativa nazionale che disciplini i voli nelle zone di montagna come da tempo viene chiesto da più parti e come già succede in altri Paesi alpini come in Germania, Slovenia, Liechtenstein, Francia e Austria – si legge – dove le attività di eliski e di eliturismo sono interdette oppure in taluni casi limitate a poche zone».A dare la stura all’attacco del Cai e dell’Alpenverein sono stati due recenti episodi: «Non bastava la mancanza di neve e il conseguente uso forzato di innevamento artificiale a caratterizzare il turismo invernale in montagna incentrato sullo sci su pista», esordisce il documento. «Come sovente capita ci sono ulteriori impatti provocati dallo sfruttamento turistico di massa dovuto ai mezzi a motore e soprattutto motoslitte, quad, moto, fuoristrada ed elicotteri». Proprio gli elicotteri «sono stati protagonisti indiscussi di questo avvio di stagione 2016-2017 attraverso due campagne pubblicitarie di forte richiamo mediatico», annota il Cai. La prima risale all’8 dicembre «su una montagna dolomitica (che sia o meno sul ghiacciaio della Marmolada poco importa) dove alcune fotomodelle, partendo da Canazei, sono state portate in elicottero per una passerella in bikini organizzata da una rete alberghiera». La seconda riguarda invece le Tofane: «A Capanna RaValles, a quota 2475, è stata depositata una avveniristica supercar elettrica per sponsorizzare una nuova gamma di auto di un designer bellunese». Il Cai non vive tuttavia sulla luna ed è perciò consapevole che il turismo alpino debba sopravvivere: «Ha un ruolo importante per l’economia del territorio – si riconosce – tuttavia dev’essere ricercato attraverso forme di turismo sostenibile e compatibile con le esigenze di tutela ambientale delle quali questi luoghi hanno bisogno».E siccome «i Monti Pallidi sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità per l’alto valore paesaggistico e per le loro bellezze intrinseche – si dichiara ancora nel documento – è un dovere di tutti impedire che un tale riconoscimento trasformi queste valli in un luna park». Ora il Cai spinge per la riproposizione di una proposta di legge per regolamentare l’impiego degli elicotteri in quota.
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