Donadon: “Lascio per impegni professionali”
Pubblicato on 5/Apr/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 4 aprile 2017
«Impegni professionali»: Donadon lascia Cortina 2021. L’ex presidente della Fondazione assicura: «Nessuna delusione, solo la H-Farm da curare. Roda saprà a chi affidarsi»
CORTINA. «Rimetto il mio mandato di presidente della fondazione Cortina 2021. La decisione è dovuta a impegni professionali che mi impediscono di proseguire nel ruolo di guida della fondazione verso l’appuntamento con i Mondiali di sci alpino 2021». Testuale al 100%.
Questo lo scarno messaggio che Riccardo Donandon, il fondatore di H-Farm, uno degli imperi più innovativi d’Italia ha mandato ieri a Flavio Roda, presidente della Fisi.
Davvero solo impegni professionali?
«Sì, io non baro».
Nessuna delusione?
«Nessuna. C’è qualche ritardo, ma recuperabilissimo».
Presidente…
«Non lo sono più. Mi chiami solo Riccardo».
Le dimissioni sono davvero irrevocabili?
«Sì. Per fortuna sono maturati all’interno del mio gruppo nuovi impegni, nuove responsabilità, che mi devono vedere completamente partecipe. L’anno scorso il bilancio è cresciuto di 30 milioni. Altrettanto, probabilmente, accadrà quest’anno. Non posso pertanto, dedicarmi ad altro».
Lei lavora su un palcoscenico. Ma quello dei Mondiali non sarebbe stato meno blasonato. Ai piedi del Cristallo c’è sorpresa, amarezza. E anche a Venezia e a Roma. Cortina perde una chance…
«Non esageriamo. A me dispiace fare questa scelta più che ad ogni altro. Ne sono sicuro. Mi dispiace lasciare un ambiente unico come Cortina, ancora poco valorizzato. Mi dispiace soprattutto lasciare una squadra di giovani che crede in questo progetto. Mi consola il fatto che una prima vittoria l’abbiamo riportata, quella appunto dei Mondiali».
E adesso? Ha un candidato ideale a cui lasciare il posto?
«No, il pallino passa a Roda, alla Fisi. D’ora in avanti a prevalere dev’essere l’organizzazione sportiva. E lì io mi sento un pesce fuor d’acqua».
Lei fa il modesto…
« No, lo dico sul serio. A capo della Fondazione ci vuole un esperto di eventi sportivi. Magari un altro imprenditore dentro questo mondo ma che abbia il pallino dell’organizzazione. Io non mi sentivo completamente al mio posto».
Ma non sarà perchè il Governo, dopo le grandi promesse, sta ritardando i finanziamenti? In ritardo è anche il commissario…
«Il Governo non ci ha deluso, anzi. Gli impegni che gli avevamo chiesto li ha subito certificati, poi sono intervenute le difficoltà che sappiamo. Ma l’impasse è momentaneo, i contributi arriveranno. Certo, bisogna fare pressing, essere ogni giorno a Roma col fiato sul collo di questo o quel ministro. Ecco perché ritengo che un uomo Fisi sia più adatto, specie in questa fase».
Quindi al suo posto andrà un uomo di Roma, non di Cortina o un altro veneto?
«Può essere anche un ampezzano o un veneto. Deve però avere certe caratteristiche. La Fisi lo saprà individuare».
Cosa sente di raccomandare a Cortina in questa fase?
«Raccomando di stare uniti, di non disperdersi, di non lasciarsi catturare da eventuali polemiche. Cortina ha bisogno di accelerare, soprattutto di non perdere tempo ulteriore. Quindi, tutti sotto».
Con lei perfino gli ambientalisti stavano sotterrando le asce di guerra: ha saputo rassicurare
quel mondo…
«Non si torna indietro, ne stiano certi. Dicevo che Cortina è un ambiente straordinario, unico al mondo, per aspetti ancora da scoprire. Qui non si potrà mai fare quello che si vuole. Nessuno, proprio nessuno, potrà consentire abusi. La cultura, la mentalità è cambiata».
Francesco Dal Mas