Elezioni regionali – Lettera aperta ai candidati sulla sanità in Cadore
Pubblicato on 15/Set/2020 in Comunicati, NewsLETTERA APERTA AI CANDIDATI sulla SANITA’ in CADORE 14 settembre 2020
Nell’approssimarsi delle elezioni regionali Peraltrestrade chiede ai candidati di impegnarsi pubblicamente su alcuni obiettivi minimi e concerti che riguardano LA SANITA’ IN CADORE (offerta di sanità ospedaliera e offerta di sanità territoriale) .
Attraverso l’allegata LETTERA APERTA AI CANDIDATI il Comitato si propone di attirare l’attenzione sulle attuali criticità e sui tagli effettuati negli ultimi anni dalla Regione Veneto, tagli che non rientrano nella casualità ma che rispondono a scelte politiche e strategiche ben precise.
Allo stesso tempo Peraltrestrade si rivolge ai cittadini elettori per invitarli a tenere nella debita considerazione questo tema – sul quale la propaganda elettorale glissa volentieri – quando sarà il momento di votare.
LETTERA APERTA AI CANDIDATI 14 settembre 2020
Sulla sanità in Cadore e in provincia
Da oltre un quinquennio è in attuazione un progetto che lentamente ma inesorabilmente sta riducendo le prestazioni sanitarie nell’alta valle del Piave, soprattutto quelle erogate dai presidi ospedalieri, in contrapposizione a un aumento di spesa, anche consistente, nella riqualificazione immobiliare degli stessi.
A seguito di questo, gli abitanti del Cadore/Ampezzo/Comelico, per usufruire di molte prestazioni rientranti nei livelli essenziali, devono obbligatoriamente fare riferimento agli ospedali di Belluno e/o Feltre, il che implica un trasporto compreso tra un minimo di 50 km fino ai 110 per chi abita ai confini regionali e deve recarsi a Feltre. A questa complicazione bisogna aggiungere il tempo necessario per il viaggio che va a tutto detrimento della velocità d’intervento, sempre importante e talvolta vitale. La disponibilità dell’eliambulanza, preziosa e irrinunciabile, non può garantire la copertura necessaria essendo limitata dal maltempo, dagli orari notturni e dall’essere l’elicottero già in missione. Nei casi di degenze, poi, l’assistenza familiare viene mortificata se non compromessa.
La destrutturazione prima del presidio di Auronzo e ora quella in atto nell’ospedale di Pieve di Cadore, trasformato da ospedale per acuti a ospedale di rete con Belluno, ha di fatto tolto al territorio un consistente numero di posti letto e ridotto l’operatività o declassati a unità operative molti reparti (ostetricia e ginecologia, pediatria, cardiologia, radiologia, psichiatria e laboratorio analisi chimico-microbiologiche), cosicché a Pieve rimane solo la titolarità di tre primariati:
medicina, Suem e chirurgia, ma a scavalco con altri ospedali della provincia. Il personale medico e sanitario in genere è stato ridotto, per cui alcuni servizi sono erogati a part-time; gli ambulatori per esterni hanno visto negli anni un impoverimento delle prestazioni a vantaggio di quelli della Val Belluna. Ciò obbliga pazienti anche in condizioni di sofferenza, anziani e non sempre automuniti, a trasferte che spesso durano oltre le quattro/cinque ore, a cui si aggiungono i disagi e la pericolosità del periodo invernale.
– Riteniamo che sarebbe preferibile spostare uno specialista ambulatoriale una sola
volta, da Belluno/ Feltre a Pieve, concentrando le prenotazioni, invece che far
viaggiare molti pazienti, in giorni diversi, per la Val Belluna.
– Altro punto: per quanto riguarda la medicina territoriale, alla riduzione dei servizi
ospedalieri deve obbligatoriamente fare riscontro un potenziamento delle cure e
dell’assistenza domiciliare, pena la rinuncia alle terapie o il sovraccarico familiare,
che spesso è inadeguato o impossibile sia per formazione che per censo.
Nell’approssimarsi delle elezioni regionali il Comitato Peraltrestrade chiede ai
candidati di impegnarsi pubblicamente sugli obiettivi sopra menzionati (offerta di
sanità ospedaliera e offerta di sanità territoriale), per rispondere a esigenze minime
e concrete di una popolazione che pretende maggiore attenzione e maggiore
rispetto da parte dell’amministrazione regionale.
LETTERA APERTA AI CANDIDATI sulla SANITA’ in CADORE
Leggi anche l’approfondimento:
Per una panoramica più completa sui TAGLI OPERATI DALLA POLITICA REGIONALE ALL’OSPEDALE DI PIEVE DI CADORE si riportano qui di seguito i contenuti del manifesto che l’Associazione Tutela Salute Cittadini e Strutture Ospedaliere Cadore-Agordo ha ampiamente divulgato a partire da fine luglio 2020:
1. TAGLIO DEI POSTI LETTO
2. ELIMINATO LA PEDIATRIA
3. ELIMINATO LA CARDIOLOGIA
4. ELIMINATO LA CHIRURGIA D’URGENZA, SI FANNO SOLO INTERVENTI PROGRAMMATI FINO A VENERDÌ. NELLE NOTTI E NEI GIORNI PRE-FESTIVI NON ESISTE PIÙ LA CHIRURGIA D’URGENZA
5. IL LABORATORIO ANALISI NON HA PIÙ IL PRIMARIO E GRAN PARTE DEL PERSONALE E NON C’È PIÙ LA REPERIBILITÀ
6. LA RADIOLOGIA PERDE IL PRIMARIO E GRAN PARTE DEL PERSONALE E NON C’È PIÙ LA REPERIBILITÀ
7. IL PUNTO NASCITE È SOSPESO NON C’È NEPPURE LA REPERIBILITÀ GINECOLOGICA
PER MOLTI GIORNI ALL’ANNO E MOLTE NOTTI L’ELICOTTERO NON PUÒ VOLARE
QUINDI IN CASO DI TRAUMI TEMPO-DIPENDENTI AI CADORINI E’ STATO TOLTO UN SERVIZIO SALVA-VITA