Ferrovia, serve un approccio complessivo

Dal Corriere delle Alpi del 24 luglio 2017

Ferrovia, serve un approccio complessivo

Ho appreso dal Corriere delle Alpi che il Presidente della Regione Veneto ha illustrato i progetti ferroviari che interesseranno la Val Boite o la Val d’Ansiei in alternativa. Mi ero permesso recentemente di suggerire che, prima di passare alla progettazione dei tracciati illustrati da Presidente della Regione, si provvedesse ad un inquadramento generale del progetto dell’anello delle Dolomiti attraverso una analisi delle opportunità e la definizione di un modello di servizio adeguato per la valorizzazione omogenea dell’intero sito Unesco.

Il risultato di questo studio dovrebbe confluire in un protocollo a tre, Bolzano Trento e Belluno, naturalmente rappresentato dalla Regione Veneto in quanto colonia di Venezia fin dal 300, nel quale definire le caratteristiche ferroviarie delle nuove linee, gli interventi da apportare alle linee esistenti e la tipologia dei treni da adottare.

In mancanza di un approccio complessivo, ritengo che le iniziative avviate servano solo a mettere la bandierina politica su interventi costosi che non saranno in grado di permettere l’effettivo rilancio del sistema ferroviario, la regolazione e la riduzione del traffico stradale e, in definitiva, la valorizzazione ambientale e turistica del sito Unesco e dei suoi territori.

Speriamo che comunque l’iniziativa del Presidente Zaia costituisca solo il primo passo per sondare il terreno e riavviare quindi il progetto con una visione più ampia.

Ezio Facchin Ingegnere ferroviario