Geologi: «Servono conoscenza del territorio e lungimiranza»

Dal Corriere delle Alpi del 9 agosto 2017

L’Ordine dei geologi del Veneto: «Servono conoscenza del territorio e lungimiranza»

«Il territorio montano è particolarmente fragile, naturalmente soggetto a movimenti franosi. Colate di detrito, tecnicamente debris flow, sono un fenomeno frequente e naturale in montagna. Ma, oltre ad essere fragile, il territorio montano è in continuo mutamento, così come il clima.E, se da un lato la natura si modifica con naturale orologio geologico, dall’altro l’uomo interagisce con essa, a volte senza valutare adeguatamente alcuni rischi».

Per questo l’Ordine dei geologi del Veneto raccomanda il buon senso. «Non smetteremo mai di sostenere con grande forza e determinazione che l’unico modus operandi è una buona prevenzione basata sulla conoscenza del territorio, sull’approfondita e seria valutazione dei rischi, sul monitoraggio di fenomeni in evoluzione, sui controlli, sulle misure di allarme e sulla gestione dell’allerta a tutela delle Comunità», afferma la presidente dell’Ordine dei geologi del Veneto, Tatiana Bartolomei, «il buon senso e la memoria dei precedenti fenomeni di dissesto richiamano questa necessità di un approccio razionale nella gestione del nostro territorio, dove l’intervento tecnico del geologo contribuisce in modo sostanziale nell’interesse della collettività».

E, nell’ottica di un altrettanto razionale impiego del denaro pubblico, secondo l’Ordine sarebbe più economico, e più lungimirante, adottare una prevenzione di qualità. «Prevenzione», spiega Bartolomei, «significa iniziare ad agire con nuova mentalità, valutando non solo la qualità architettonica e urbanistica, ma anche quella strutturale, con particolare attenzione alle modifiche che può indurre l’opera sul territorio circostante, ai rischi cui è sottoposta e a quelli che induce. Soprattutto in questi ultimi anni in cui troppo spesso si è parlato di dissesti idrogeologici dovuti ad alluvioni e frane, a sismi, alle conseguenze della siccità, è fortemente necessario un maggior coinvolgimento dei geologi».