Grandine, altre frane e alberi abbattuti
Pubblicato on 30/Ago/2020 in NewsDal Gazzettino del 30 agosto 2020
Grandine, altre frane e alberi abbattuti oltre 40 chiamate ai vigili del fuoco
INTERVENTI Belluno – Un altro pomeriggio di passione sotto un meteo che non fa più sconti. L’inferno di pioggia, vento e grandine grossa come palline da golf cadute a Belluno tra San Fermo e Gioz, si è scatenato verso le 16.30. Oltre 40 gli interventi effettuati dai Vigili del fuoco del comando provinciale e dei vari distaccamenti, andati avanti fino a tarda notte.
LE AREE PIÙ COLPITE Allagamenti, smottamenti, alberi abbattuti, frane, esondazioni sono stati il rosario di interventi che hanno interessato Belluno, Feltre, Zoldo Alto, Ponte nelle Alpi, Comelico Superiore, Sospirolo, Agordo Cesiomaggiore, Falcade, Auronzo, Cortina, Borca di Cadore e Vodo di Cadore. E proprio in questi due Comuni si è registrata la situazione più delicata.
A Peaio di Vodo, il Rudan è stato controllato a vista per timori di esondazioni sull’Alemagna e ripercussioni sulle abitazioni a valle. Per qualche ora si era anche pensato ad una possibile evacuazione, ipotesi poi rientrata.
La grande frana di Cancia, sempre ieri sotto l’ennesimo diluvio, ha smesso di sonnecchiare costringendo il sindaco di Borca ad invitare tutti i cittadini a restare nelle loro case.
LA PROVINCIA «Domani mattina – spiegava ieri sera Massimo Bortoluzzi, consigliere provinciale con delega alla Difesa del suolo e Protezione civile – faremo un sopralluogo».
A Ponte nelle Alpi una tromba d’aria si è abbattuta su Polpet portandosi via il palaMares, mentre il Feltrino, per ore, è rimasto isolato dalla pianura: entrambe le strade di collegamento, la 348 Feltrina e la Sp 1 Madonna del Piave, sono state interessate da frane. Veneto Strade ha lavorato ininterrottamente per cercare di garantire almeno un accesso già entro la serata, come spiega ieri l’ingegner Michele Artusato.
La violenza delle piogge ha portato la Provincia ad emettere un avviso ai cittadini a non muoversi di casa, ovvero di spostarsi solo se non strettamente necessario.
ALEMAGNA CHIUSA E RIAPERTA «Una colata detritica si è verificata sul canalone dell’Antelao, a Cancia – spiega Bortoluzzi -. Al momento è sotto controllo e non risultano particolari criticità. Già domani (al più tardi lunedì) sarà necessario un sopralluogo sui vasconi per predisporre le operazioni di sgombero. Un’altra colata si è verificata sul Rudan a Peaio (Vodo di Cadore); in questo caso la briglia è stata completamente ricoperta dai detriti e ha costretto alla chiusura temporanea della strada 51 di Alemagna; dopo 10-15 minuti è stata però riaperta.
ISOLATO IL CARESTIATO Frana completamente la strada che sale al rifugio Carestiato di Agordo gestito da Diego Favero. Un danno importante che di fatto chiude la stagione del rifugio. La comunicazione è arrivata ieri da Anna Magro presidente del Cai di Agordo.
L.M.
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Dal Corriere delle Alpi del 24 agosto 2020
Chiesto lo stato di crisi per Rocca Pietore, Valle di Cadore e Cortina
BELLUNO – Ci sono anche tre comuni bellunesi, Rocca Pietore, Valle di Cadore e Cortina, tra quelli inseriti dalla Regione nella richiesta dello stato di crisi per maltempo.
Il presidente della Regione Veneto, con un proprio decreto, ha formalizzato la dichiarazione dello stato di crisi a seguito delle criticità riscontrate a causa delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi in varie parti del territorio sabato 22 e domenica 23 agosto scorsi.
Il provvedimento si è reso necessario per fronteggiare le conseguenze verificatesi a seguito di intense precipitazioni temporalesche, vento molto forte e grandinate che hanno causato danni nei territori provinciali di Belluno, Verona, Vicenza e Padova.
Nel pomeriggio di sabato 22, rileva il decreto, violenti temporali hanno colpito l’area dolomitica della provincia di Belluno, causando colate di fango e, a causa del forte vento, lo scoperchiamento e il danneggiamento di alcune abitazioni. I forti temporali di domenica 23 agosto hanno poi interessato l’intero territorio regionale, ma la loro intensità è risultata eccezionalmente forte in provincia di Verona, e in particolare nel capoluogo, nel vicentino, e nei colli padovani, causando l’abbattimento di centinaia di alberi, danni alle abitazioni e allagamenti diffusi.
La Protezione Civile regionale ha già stilato un primo elenco di Comuni colpiti, elenco che potrà essere successivamente ampliato man mano che verranno formalizzate alla Regione le segnalazioni dei danni subiti da altre Amministrazioni, attraverso l’inserimento dei nuovi Comuni nell’attuale decreto.