Il presidio ambientalista in difesa della Marmolada

Da Il Gazzettino del 10 aprile 2017

Il presidio ambientalista in difesa della Marmolada

Un no deciso a altri impianti scioviari e funiviari sulla Regina Marmolada. È stato urlato con la pacifica manifestazione di Mountain Wilderness. Ieri alcuni attivisti sono saliti in vetta a Punta Rocca, mentre altri 40 si sono ritrovati proprio sopra Pian dei Fiacconi. È un colle strategico per i nuovi progetti di una funivia che da Fedaja dovrebbe salire a Punta Rocca. Nel versante opposto si ipotizza una funivia da Fedaja a Porta Vescovo.

Nella notte un gruppo di 5 alpinisti hanno dormito significativamente nelle 4 tende poste sul colle.La manifestazione in Marmolada, come ricordato dal portavoce del movimento ambientalista Mountain Wilderness, Casanova Luigi, si svolgeva contemporaneamente ad un altro impegno scialpinistico di Mountain Wilderness in Piemonte, nel comune di Balme. «Questo comune – spiegano gli ambientalisti – ha dichiarato la sua montagna libera da ogni rumore, eliski, quad, moto e si è impegnato ad investire unicamente in un turismo sostenibile e nell’economia».«La manifestazione in Marmolada – spiega Casanova – verso mezzogiorno ha visto gli attivisti dell’associazione ritrovarsi attorno alle quattro tende ribadendo, alla presenza di 4 dirigenti nazionali appena eletti Giancarlo Gazzola, Luca Albrisi, Silvia Simoni e Franco Tessadri, l’insieme delle proposte che da anni sostengono per il rilancio qualitativo del turismo in Marmolada: gallerie paravalanghe subito per permettere un accesso sicuro al passo, la pista ciclabile attorno al lago capace di attirare i professionisti di valore internazionale, la pulizia della montagna dagli edifici obsoleti e dai plinti in cemento, la riqualificazione dei parcheggi nei due versanti, un collegamento green fra le aree sciabili trentina e bellunese con pulmini elettrici, la messa in rete dei musei della guerra, una visione ampia del gruppo della Marmolada con la costruzione di percorsi tematici e naturalistici».

A chiusura della manifestazione Luigi Casanova ha sottolineato con nota polemica l’inutile accordo del 2002 fra Regione Veneto e Provincia di Trento (doveva essere la regione Trentino Alto Adige ad esprimersi). In presenza di tale grave superficialità, ha detto Casanova, è necessario con urgenza riprendere un dialogo costruttivo all’interno del quale, tutte le parti, istituzioni, operatori economici, associazionismo ambientalista e alpinistico, discutano, in coerenza con Dolomiti Unesco, le reali necessità sulle quali investire per riportare in Marmolada qualità, cultura, identità.

Dario Fontanive