Il ritornello dell’autostrada “intelligente” che ci prende per allocchi – comunicato
Pubblicato on 20/Mag/2019 in Comunicati, Newscomunicato stampa del 20 maggio 2019 –
IL RITORNELLO DELL’AUTOSTRADA “INTELLIGENTE” CHE CI PRENDE PER ALLOCCHI
A Belluno e all’interno di Eusalp, la Macroregione Alpina, c’è chi ha fatto del prolungamento dell’A27 una crociata se non proprio una ragione di vita.
FONDI EUROPEI
L’obiettivo dichiarato è far entrare l’opera tra i progetti complementari all’attuale rete TEN-T (Trans-European Networks-Transport) allo scopo di avere accesso ai fondi europei. Fondi che andrebbero a finire dove? Prima di tutto nella progettazione, che costituisce da sempre il boccone più ghiotto. Basti pensare che i costi di stesura progetto relativi al project financing Passante Alpe Adria Belluno-Cadore del 2011 per i 20 km di autostrada da Pian di Vedoia a Caralte (arenato sullo scandalo MOSE) erano previsti in 30 milioni di euro (sessanta miliardi di vecchie lire), costi che, anche in caso di sconfitta nella gara di appalto, sarebbero stati comunque riconosciuti dell’impresa vincitrice ai promotori, all’epoca Fincosit, Adria e Mantovani (poi coinvolti nelle note vicende).
IL RITORNELLO DELL’AUTOSTRADA “INTELLIGENTE”
Il concetto di corridoio tecnologico che ci viene propinato in modo martellante lo abbiamo capito: non c’è dubbio che la tecnologia entrerà sempre di più nelle future progettazioni, ma, diamine, non si può costruire un’autostrada allo scopo di metterci sotto le infrastrutture separate come tubi, condutture e bande! Quell’autostrada sarà anche “intelligente”, ma saremmo allocchi noi a farci incantare da questo ritornello, che altro non è che un tentativo di indorarci la pillola.
CI VUOLE INFATTI UNA BELLA FACCIA TOSTA
per andare in giro a raccontare che l’autostrada è funzionale agli interessi della provincia di Belluno, che sarebbe “ricca di industrie ma povera di infrastrutture”. Gli interessi ci sono, eccome, ma sono distanti da questo territorio, che ancora non ha preso molto sul serio la provocazione. Ma le situazioni fanno presto a cambiare, e non è lontano il giorno in cui gli abitanti delle terre alte prenderanno coscienza di cosa si vuol far calare sulle loro teste e indirizzeranno striscioni e cartelloni di protesta verso quegli imbonitori che nella sostanza li considerano solo un fastidioso ostacolo alla realizzazione dei loro piani.
L’idea di una nuova arteria di grande traffico che attraversa le Alpi è contraria non solo agli impegni sottoscritti con la Convenzione delle Alpi, faticosamente conquistata e da tenere ben stretta, ma anche a quelli fondanti della rete TEN-T Mediterranea, che hanno come obiettivo “lo spostamento modale del traffico merci dalla strada alla rotaia con un utilizzo oculato delle risorse, al fine di migliorare la qualità di vita della popolazione, di attuare gli obiettivi di tutela ambientale internazionali e comunitari e di proteggere l’area alpina in quanto zona sensibile, promuovendo un utilizzo effettivo e ottimizzato dell’asse ferroviario transeuropeo.
Comitato PERALTRSTRADE Carnia-Cadore