Il treno è in viaggio verso le Tre Cime
Pubblicato on 2/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 02 agosto 2017
La Val Boite apre al passaggio della ferrovia dalla Val d’Ansiei: «Possiamo accontentarci della sistemazione delle strade»
Il treno è in viaggio verso le Tre Cime
VODO «Il Treno delle Dolomiti? Noi potremmo accontentarci della sistemazione delle strade e lasciarlo alla Val d’Ansiei». Ecco spuntare la solidarietà infrastrutturale.
È quella del Valle del Boite, che lancia un segnale importante ai “cugini” cadorini. Si dice che, in montagna, tra una valle e l’altra, sono le “guerre” a misurare le relazioni istituzionali e persino umane. Le “guerre” di sopravvivenza. Ma così non sarà, a quanto pare, per il Treno delle Dolomiti.
La Regione ha messo a disposizione due studi progettuali per il collegamento tra Calalzo e Cortina. Uno per la valle del Boite, l’altro per la valle d’Ansiei. Il presidente Luca Zaia ha invitato le comunità locali, e quindi i sindaci, a scegliere il tracciato.Si sono mobilitati per primi quelli del Comelico, e la neosindaca di Auronzo, Tatiana Pais Becher, ha invitato i pubblici amministratori del Centro Cadore a un convegno svoltosi l’altro ieri ad Auronzo.
Tutti hanno patrocinato la valle d’Ansiei e, nell’occasione, si è pure detto che i sindaci della valle del Boite stavano così zitti che probabilmente a loro non interessava la futura ferrovia.«In realtà non è affatto così», corregge subito il tiro Domenico Belfi, sindaco di Vodo e presidente dell’Unione montana, «noi della valle del Boite siamo interessati, eccome, al transito del Treno attraverso la nostra valle.
Ma, prima di formalizzare l’ok, vogliamo vederci chiaro».L’incontro con l’assessore De Berti, venerdì nella sede della Magnifica, a Pieve, servirà per questo. «Il Treno delle Dolomiti è un’opportunità da non perdere», ammette Belfi, «ma ciò non toglie che sia legittima la nostra richiesta di conoscere i contenuti del progetto prima di pronunciarci. Vogliamo capire, ad esempio, se tra Cortina e Calalzo ci si impiegherà meno in auto che in treno e se i lavori della ferrovia comporteranno dei problemi di impatto ambientale»
Al di là di questi nodi, Belfi ritiene comunque che il passaggio di una ferrovia non debba costituire motivo di contrasto tra le valli bellunesi. «Grazie ai Mondiali 2021, la Val Boite sarà attrezzata di infrastrutture quasi da avanguardia; si pensi alle quattro tangenziali di Tai, Valle, San Vito, Zuel e alla sistemazione di Acquabona.
Progetti che comporteranno una drastica riduzione dei tempi di percorrenza. Quindi», spiega Belfi, «credo che la Valboite debba accontentarsi di tali, nuove opportunità e non volere tutto».Insomma, se i sindaci del Comelico e del Centro Cadore pongono la necessità del Treno delle Dolomiti per contrastare lo spopolamento, non saranno i loro colleghi della Valboite a invitarli a desistere.
«Non vogliamo essere rinunciatari, ma realisti e solidali. Si cresce di più se cresciamo tutti insieme».
Francesco Dal Mas