«Il treno è più che sufficiente»
Pubblicato on 29/Nov/2016 in NewsDal Corriere delle Alpi del 29 novembre 2016 –
Daniela Larese Filon e Pier Luigi Svaluto Ferro temono che si crei una contrapposizione
Il messaggio a Zaia: «Non ci serve una nuova autostrada, ma una migliore viabilità intervallliva»
I sindaci del Cadore sulla A27
«Il treno è più che sufficiente»
AURONZO «Caro presidente, noi vogliamo il treno che tu hai promesso e su questo stiamo lavorando. L’autostrada rischia di essere solo un’interferenza». Così Daniela Larese Filon, sindaco di Auronzo e presidente della Provincia, si rivolge al governatore veneto che domenica, all’inaugurazione della Mig a Longarone, ha rilanciato l’ipotesi di prolungare l’A27 da Pian di Vedoia a Monaco. Concorda il sindaco di Perarolo, Pier Luigi Svaluto Ferro. «Il Bellunese non ha bisogno di nuove autostrade, ma di una viabilità intervalliva.
Da Perarolo impieghiamo 70 minuti per arrivare in aeroporto a Venezia, mentre per raggiunge Feltre impieghiamo, talvolta, anche due ore». Di tutt’altro parere l’associazione “Vivaio Dolomiti”, d’accordo con Zaia e quindi favorevolissima al proseguimento autostradale. La presidente Larese Filon teme che si crei, anche sul piano finanziario, una contrapposizione fra treno delle Dolomiti ed autostrada, fino al punto da avere come risultato che entrambe le infrastrutture verranno cassate. «Si dice che sia Lienz a volere l’A27. Ma a Lienz arriva anche il treno.
E comunque da Lienz l’autostrada come andrebbe avanti? Chi la vuole? Farebbe il giro della piazza e tornerebbe indietro», ironizza la presidente. Per Svaluto Ferro un nuovo nastro d’asfalto, di passaggio per Perarolo, «significherebbe la fine. E comunque», aggiunge, «il Cadore non ha bisogno di un’autostrada che porti lontano i turisti, ma di una viabilità che consenta loro, e in primo luogo ai residenti, di muoversi tranquillamente nel territorio». Insomma gli amministratori locali non sembrano tanto favorevoli alla nuova arteria. Nemmeno in Comelico, dove il sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, non ha mai fatto mistero di preferire il treno.
Per l’associazione “Vivaio Dolomiti”, invece, uno sbocco a nord è fondamentale e di massima priorità per il Veneto e per il Bellunese, «e siamo contenti di leggere che anche la Regione sia dalla nostra sul progetto di realizzazione di un corridoio tecnologico che colleghi il Veneto alla Mittle Europa. “Vivaio Dolomiti” continua a lavorare per lo sviluppo del territorio, e ha trovato massimo appoggio da parte austriaca», si legge in una nota, «anche per quanto riguarda l’interramento dei cavi elettrici dell’altissima tensione e per uno sviluppo dei mezzi del futuro, elettrici e ad idrogeno. E questo sarà solo il primo incontro». “Vivaio Dolomiti” fa sapere che altri soggetti di altri stati hanno dimostrato interesse per quest’opera, dopo la presentazione fatta dal parlamentare Remo Sernagiotto in Europa, sia per le soluzioni progettuali innovative e sia perché rappresenta un corridoio strategico non solo per il Veneto e l’Osttirol, ma anche per altre nazioni. Ma gli investimenti?
Dove trovare le risorse? “Vivaio Dolomiti” rassicura. «Con gli amici austriaci si è discusso anche dei fondi europei con i quali coprire i costi dell’opera. Il nostro governatore regionale può entrare nella storia e realizzare un’opera unica e strategica per il territorio veneto che non interferirà minimamente con il trenino che presenta l’Alto Adige. Anzi, grazie al corridoio tecnologico che proponiamo, diventa maggiormente fattibile anche il trenino delle Dolomiti. Poi gli utenti, bellunesi e non, potranno scegliere se andare a Monaco in 2 ore e mezza in auto o se viaggiare rilassati per circa sei ore in treno (una volta che l’alta velocità servirà Bolzano, ndr)».
Secondo gli ambientalisti, l’A27 non si farà perché vietata dalla Convenzione delle Alpi. “Vivaio Dolomiti”, invece, è di parere opposto. «Ribadiamo che la Convenzione non vieta nuovi valichi, se la si legge non trascurando i commi come si è soliti fare. Basta farci comandare. Caro Zaia, avanti tutta».
Francesco Dal Mas