Venti minuti da Belluno ad Agordo in treno, servono 380 milioni di euro
Pubblicato on 10/Ago/2016 in NewsDal Corriere delle Alpi del 9 agosto 2016
Belluno-Agordo in treno ma servono 380 milioni. Il progetto di Dell’Osbel presentato ai sindaci dal Comitato per l’anello ferroviario Tratta da circa venti minuti con gallerie e passaggi sotto la strada
AGORDO. In meno di venti minuti da Belluno ad Agordo in treno, ma servono 380 milioni di euro.
Il Comitato per l’anello ferroviario delle Dolomiti ha presentato in Unione montana agordina, il progetto redatto dall’architetto Stefano Dell’Osbel che prevede la realizzazione di una ferrovia che colleghi Belluno ad Agordo e Agordo ad Alleghe passando per Cencenighe. Un progetto avveniristico per una spesa quantificata da Dell’Osbel in 380 milioni per la tratta Belluno-Agordo e in 280 milioni per quella Agordo-Alleghe. Tantissimi soldi di fronte ai quali, però, il Comitato non sembra spaventato. «Siamo in una provincia priva di ferrovie», ha detto il segretario del Comitato, Tomaso Petazzi «Stiamo sognando? Forse sì, ma dai sogni nascono i progetti e le realizzazioni. Riteniamo di essere sulla strada giusta per spingere amministrazioni e imprenditori affinché questo progetto possa avere un futuro».
Alla presentazione di ieri erano presenti i sindaci di Taibon, Silvia Tormen, di Rivamonte, Valter Todesco, di Alleghe, Siro De Biasio, di Colle Santa Lucia, Paolo Frena, e Andrea Costa per il Comune di Agordo. Oltre a loro c’erano anche Stefano Dalli, geologo del Comitato, Lorenzo Hofer del dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Padova e del Comitato, Eugenio Probati dell’Università di Pavia (Facoltà di ingegneria, fondamenti e progetto di infrastrutture viarie).
Il progetto prevede l’uscita dall’attuale ferrovia di Belluno poco dopo il passaggio a livello a valle di Sois. Quindi le ipotesi sono due: o un tunnel di 5 chilometri o due gallerie più brevi. La ferrovia riaffiorerebbe all’altezza dei Casoni per poi arrivare al Mas e poi, con un’altra galleria, al Peron dove è prevista una fermata.
A Candaten si passa dietro la zona attrezzata. «Siamo nel Parco», ha spiegato Dell’Osbel «e non si possono creare barriere per l’attraversamento degli animali. Motivo per cui si potrebbe interrare la linea. Dal Peron a La Muda la ferrovia sarebbe in rilevato dai 2 ai 5 metri per permettere, ogni 200 metri, di creare passaggi per gli animali». A La Stanga la stazione troverebbe casa nelle vicinanza dell’attuale ristorante. Quindi ai Pinei si passa sotto la strada e, dopo la Muda, poco prima del Tornèr, si torna in galleria per 5 chilometri e si esce a Le Campe sotto l’area servizio. «Rispetto al percorso della ciclabile», ha continuato Dell’Osbel «prevediamo un nuovo ponte e una nuova galleria. Usciamo sotto lo stadio e sotto la tangenziale, poi le passiamo sopra e arriviamo alla stazione di Agordo che ho pensato nel prato vicino al Polo scolastico e al parcheggio di Tamonich. Una variante potrebbe essere l’interramento della linea nei pressi della piazzola dell’elicottero entrando poi in quota al parcheggio». La stazione potrebbe collegarsi alla Luxottica che le sta di fronte con una pista ciclopedonale su un nuovo ponte che attraverserebbe
il Cordevole. «Da Belluno ad Agordo», ha concluso Dell’Osbel «ci impiegheremmo 19 minuti e 50 secondi, facendo le fermate solo al Mas e alla Stanga, 24’ con tutte le fermate. Ho ipotizzato di viaggiare a 110 km/h, ma si potrebbe arrivare a 140 e scenderemmo a 15’».
Gianni Santomaso