L’architetto Nunes disegnerà gli spazi per i mondiali 2021

Dal Corriere delle Alpi dell’1 settembre 2017

Alessandro Benetton: «La Fondazione è un comitato organizzatore, non fa strade e impianti». Sarà un evento sostenibile «un lascito per le comunità locali per gestire altri grandi appuntamenti»

L’architetto Nunes disegnerà gli spazi per i mondiali 2021

CORTINA Joao Nunes è il nome su cui Alessandro Benetton, presidente della Fondazione Cortina 2021, punterà per un Mondale eco sostenibile, ma che allo stesso tempo sia proiettato verso il futuro, che porti opere che rispettino il paesaggio senza stravolgerlo. L’architetto portoghese, fondatore dello Studio di Architettura Paesaggista Proap, con uno studio anche a Treviso, è stato infatti scelto per disegnare gli spazi che dovranno essere utilizzati a Cortina in occasione dell’evento iridato «con il massimo rispetto della natura, con opere che siano utili, anche se non sempre possono essere belle, e in quanto utili al territorio, saranno anche accettate dalla comunità».

È questa l’anticipazione che Alessandro Benetton ha dato mercoledì pomeriggio, al Cristallo prima di partecipare a “Talenti: storie di imprese straordinarie”, la rassegna che ha portato sulle Dolomiti cinque tra i massimi esempi di imprenditorialità Made in Italy chiamati a raccontare cosa rende unico il Made in Italy attraverso cinque parole chiave. Nel caso di Benetton, parola chiave della serata è stata proprio “sostenibilità”. Alessandro Benetton, che cosa si intende quando si parla di un Mondiale sostenibile? «Mondiale sostenibile significa lasciare, dopo aver organizzato l’evento, un paese che consumi di meno. La sostenibilità è il lascito, la famosa legacy di cui si parla tanto, alle competenze locali, in modo che siano in grado di gestire altri grandi eventi in futuro investendo sulla protezione dell’ambiente e del territorio.

Non ci sarà quindi una legacy di tipo architettonico, come fu dopo le Olimpiadi del 1956, ma un modo di vivere diversamente, ad esempio usando le auto elettriche, o camminando po’ di più. Il nostro è un lavoro propedeutico ad uno sviluppo successivo, l’impostazione di un ragionamento». Cosa avete in mente sulla questione della viabilità? Si è parlato recentemente di un impianto che collega il centro di Cortina con Socrepes o Pocol. Può dirci qualcosa di più? «La fondazione Cortina 2021, che preferirei si chiamasse Comitato organizzatore, perché è questo il suo ruolo, cioè organizzare l’evento, non costruisce strade o impianti. Noi siamo promotori di idee e di studi per fare poi delle scelte.

Sul tema della viabilità ci sono riflessioni importanti da fare. Da parte nostra, abbiamo già contattato alcune case automobilistiche per l’uso di auto elettriche. Il discorso degli impianti dovrà essere affrontato in maniera da spostarsi a piedi o facilitando comunque una mobilità sostenibile. Seguendo il pensiero di Joao Nunes, se faremo spazi nuovi per gli impianti, questi devono essere pensati in funzione dell’evento, in modo che risultino utili». Quali sono i punti di forza della Fondazione per il Mondiale di Cortina? «Il nostro punto di forza è una squadra di qualità: abbiamo un amministratore delegato di esperienza, Paolo Nicoletti; come tecnico c’è Alberto Ghezze, persona del posto che si è messa in luce in questi anni come tecnico di successo della Federazione, il marketing è in mano a persone che hanno lavorato per l’Expo di Milano: tutte persone competenti nel loro ramo d’azione».

Non le sembra che siamo in ritardo? «A parte alcuni lavori in pista sulla Vertigine, non si vedono altri cantieri al momento. I tempi stringono: siamo oggettivamente in ritardo. La nomina dei commissari è per noi un obiettivo raggiunto, in quanto ci permetteranno degli iter amministrativi accelerati. Al più presto organizzeremo un incontro con la popolazione, con l’intento di coinvolgere tutta la comunità, in modo che siano gli stessi ampezzani a sentirsi parte attiva di questo evento».

Marina Menardi