Larese Filon: «Ambientalisti, sempre i soliti»
Pubblicato on 4/Gen/2017 in NewsDal Gazzettino del 4 gennaio 2017 –
«Ambientalisti, sempre i soliti»
Gli ambientalisti di Mountain Wilderness chiedono alla fondazione Dolomiti Unesco di adottare maggiore coerenza e severità, nella gestione delle leggi che vietano l’uso ludico e turistico degli elicotteri, in montagna, ma dal palazzo del Comun Vecio, nel centro di Cortina, che ospita la fondazione, non viene replica. «Probabilmente la direttrice Marcella Morandini è in ferie, per questo non c’è ancora stata una risposta formale», spiega Daniela Larese Filon, nel consiglio di amministrazione della fondazione, in rappresentanza della Provincia di Belluno, di cui è presidente. Nel merito delle critiche, risponde: «Ogni anno, in questa stagione, è la stessa storia, ci sono le prese di posizione degli ambientalisti, contro l’elicottero in montagna. Posso capirli, ma anche loro devono capire che c’è bisogno di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione del turismo, in certi periodi dell’anno, quando c’è l’afflusso maggiore di ospiti. Dovrebbero accettare questa necessità: in fondo ci sono pochi giorni in cui si usa l’elicottero per queste attività».
Daniela Larese Filon replica anche alle accuse di immobilismo, rivolte alla fondazione: una struttura che talora pare poco produttiva, tanto che le province di Bolzano prima, di Pordenone poi, ne hanno assunto la presidenza, a rotazione, dopo Belluno, ma hanno lasciato la sede a Cortina. «Non è così dichiara l’amministratrice e posso assicurare che la fondazione c’è e lavora. Forse le attività che svolge non hanno un grosso impatto, soprattutto non hanno un immediato riscontro economico, così si notano meno. Fra tanti lavori, cito la questione della chiusura dei passi dolomitici, partita proprio da qui. Ora sta elaborando uno studio sulla mobilità fra le cinque province che la compongono. In questo 2017 avremo il controllo, da parte dell’organismo che gestisce l’attribuzione del riconoscimento di patrimonio dell’umanità, per l’Unesco, e mostreremo tutto ciò che è stato fatto.
Penso ai recenti progetti sulla sentieristica e l’uso del Gps; alla valorizzazione dei rifugi. Organizza pure corsi di formazione, perché noi per primi non conosciamo il territorio e non lo sfruttiamo, per il turismo». Daniela Larese Filon è pure sindaco di Auronzo di Cadore, un comune spesso in conflitto con gli ambientalisti, fra la strada delle Tre Cime, le motoslitte, la chiusura della strada di Monte Piana per le biciclette. «La strada delle Tre Cime è un obiettivo costante: tutti devono venire a insegnarci a tutelare l’ambiente. Potrei essere d’accordo, ma devono proporci una alternativa, sia economica, per garantirci quel milione e 600mila euro incassati quest’anno, sia logistico, per portare la gente lassù.
Il riconoscimenti Unesco ha aumentato il numero di visitatori. Ci sono due servizi di mezzi pubblici, ma la gente continua a voler salire in auto. Per la strada di Monte Piana è una questione di sicurezza, per garantire l’incolumità dei ciclisti, soprattutto in discesa; non è un modo per agevolare i navettisti, con i loro fuoristrada».
Marco Dibona