Le Associazioni rispondono a Confindustria Dolomiti
Pubblicato on 17/Lug/2019 in Comunicati, NewsComunicato stampa del 17 luglio 2019
LE ASSOCIAZIONI RISPONDONO A CONFINDUSTRIA DOLOMITI
Nel replicare al comunicato che le Associazioni ambientaliste hanno emesso dopo l’incontro del Tavolo Provinciale delle Infrastrutture a Villa Patt, Lorraine Berton, presidente di Confindustria Dolomiti, ha dichiarato che gli imprenditori andranno avanti per la loro strada perché dimostrano ogni giorno, con il loro lavoro, di amare questo territorio, e di volerlo proiettato al mondo e al futuro. Ha anche affermato di non accettare lezioni di responsabilità da parte di chi sa dire solo no.
A questo proposito vorremmo sgombrare il campo da alcuni equivoci:
le associazioni definite genericamente “ambientaliste”, perché impegnate nella salvaguardia dell’ambiente, sono composte da persone che sono nate, hanno vissuto e vivono in montagna. Molte di queste hanno ricoperto incarichi amministrativi a livello comunale e sovra comunale e hanno svolto e svolgono con impegno e intelligenza i loro lavori, anche di responsabilità, sia nel pubblico che nel privato.
Non possiamo essere definiti in modo sommario e denigratorio come “i comitati e le associazioni del no” perché siamo a favore, anche se con sfumature diverse tra noi, a molti progetti prospettati negli anni, come ad esempio: prolungamento della ferrovia, trasformazione della stazione di Calalzo nella centrale della mobilità dell’alta provincia di Belluno, miglioramento della viabilità ordinaria (eravamo favorevoli anche all’investimento dei cinquanta milioni di euro previsti una decina di anni fa dall’ANAS per la realizzazione del primo stralcio della circonvallazione di Longarone, finanziamento perso e opera non realizzata perché l’amministrazione comunale di allora stava aspettando l’autostrada dell’Assessore Chisso e dell’impresa Mantovani con il project financing: “Sindaci del sì”). Siamo favorevoli al potenziamento della rete internet via fibra ottica e al recupero e riqualificazione dei centri storici e delle zone industriali abbandonate.
Certamente siamo contrari a tutti quegli interventi che devastano e non portano beneficio al nostro territorio, la parte alta della provincia di Belluno: Cadore, Comelico Ampezzano. In modo particolare siamo fermamente contrari al prolungamento della A27 (autostrada o strada a scorrimento veloce), che riteniamo anacronistico e devastante. Siamo contrari allo sfruttamento dei corsi d’acqua con centraline che distruggono quello che rimane dei torrenti impoverendo il territorio e si reggono solo grazie agli incentivi pubblici, senza produrre una quantità di energia elettrica tale che ne giustifichi la realizzazione.
Le aziende riunite sotto l’ombrello dell’Associazione Industriali e delle altre associazioni di categoria hanno, giustamente, l’obiettivo prioritario di produrre profitto privato, e rappresentano una parte della società civile. Una parte importante e rispettabile, ma non tutta.
Noi siamo un gruppo di Associazioni senza scopo di lucro “portatrici di interessi diffusi” che ha come obiettivo il raggiungimento del “profitto pubblico”, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Siamo per il bene del nostro territorio e delle nostre genti, ma, a differenza di altri, non prescindiamo dal contesto generale perché il pianeta è solo uno e irripetibile. E c’è una parte della società civile che, con pari dignità, si riconosce nel nostro modo di pensare e di prepararci ad affrontare il futuro.
Siamo sempre disponibili al confronto costruttivo, a condividere progetti e a valutarli assieme, ma molto raramente siamo stati invitati a tavoli di programmazione. Anche in questa occasione diamo la nostra disponibilità a un incontro e, se la signora Berton ci inviterà, non mancheremo di partecipare. Porteremo le nostre idee, il nostro sapere, la nostra storia di cittadini attivi del Cadore, per creare dibattito e interesse e perché i decisori finali abbiamo la possibilità di ragionare con tutte le carte in tavola. In quella occasione potremo anche commentare insieme l’articolo apparso sul Corriere della Sera di venerdì 12 luglio a pag. 21 sul riscaldamento globale, un tema di cui non si può non tenere conto in ogni tipo di programmazione.
Quando si fanno programmi a medio e lungo termine sarebbe giusto trovare un punto di mediazione tra gli interessi in gioco e concentrarsi sugli obiettivi condivisi.
Se la signora Berton preferisce “andare avanti comunque”, indipendentemente dalle nostre osservazioni, è un suo diritto ed è libera di farlo. Anche noi faremo lo stesso, con la sua stessa determinazione e voglia di portare un contributo al nostro territorio.
Lo abbiamo fatto con il ciclo di incontri pubblici post-Vaia tenuti a Pieve di Cadore e Domegge sui temi del recupero del patrimonio boschivo, del cambiamento climatico e dei suoi effetti sul bosco fragile, delle priorità nella gestione e manutenzione dei corsi d’acqua montani nel contesto post-alluvione, della cura della Casa Comune (Laudato Sì); sullo sci nelle Dolomiti (evento ignorato, per non dire boicottato, da operatori economici, amministratori e media), e con i documenti di sintesi che ne sono derivati.
Un ulteriore contributo che darà una delle nostre associazioni (Libera – Associazione di nomi e numeri contro le mafie), sarà organizzare una serie di incontri per informare amministratori, tecnici e popolazione sul rischio di infiltrazioni mafiose nei grandi appalti.
Anche questo è un modo di amare il nostro territorio.
Attendiamo un invito.
17 luglio 2019
Le Associazioni
LIBERA Cadore presidio “Barbara Rizzo”
Comitato Peraltrestrade Carnia-Cadore
Italia Nostra sezione di Belluno
WWF O.A. Terre del Piave
CIPRA Italia
Mountain Wilderness Italia
Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”
Gruppo Promotore Parco del Cadore