Olimpiadi: lettera di richiamo al CIO delle Associazioni nazionali per l’ambiente

Lettera 24 giugno 2022  dei presidenti delle Associazioni nazionali di protezione ambientale a Thomas Bach, Presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) Losanna. Cofirmatari i presidenti o portavoci delle associazioni locali tra cui Peraltrestrade.

Oggetto: Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 – Le Associazioni di protezione ambientale chiedono maggiore attenzione in merito agli impatti ambientali delle opere previste.

Illustre Presidente,
ci rivolgiamo a Lei, in rappresentanza delle sottoscritte Associazioni di protezione ambientale italiane, perché siamo convinti che le Olimpiadi e le Paralimpiadi, anche e forse soprattutto quelle invernali in ragione dei luoghi dove si svolgono, siano una straordinaria occasione di fratellanza e di pace tra i popoli e nello stesso tempo di crescita della consapevolezza dell’importanza dei valori ambientali, in particolare di quelli legati alla montagna.

Per questo, avevamo accolto con molto favore sia l’Agenda 2020 del CIO, che fa esplicito riferimento, tra i suoi pilastri, alla sostenibilità e al rispetto dei diversi obiettivi per lo sviluppo sostenibile nella realizzazione e nella gestione degli eventi sportivi, sia il Contratto di assegnazione dei Giochi per Milano-Cortina 2026, con cui l’Italia si era impegnata a rispettare il fondamentale requisito della sostenibilità. Avevamo ritenuto, anche sulla base del programma presentato dal nostro Paese, che con le prossime Olimpiadi l’Italia avrebbe potuto dimostrare di essere all’avanguardia nell’applicazione degli standard e delle procedure ambientali in coerenza
con l’impegno assunto con il Contratto.

Con questa lettera, però, intendiamo manifestarLe la nostra fortissima preoccupazione in quanto ci siamo resi conto di come l’ambiente di alcune località sia a rischio a causa degli interventi che sono in corso o che si stanno progettando in preparazione delle Olimpiadi. La realtà, purtroppo, è che i Giochi vengono strumentalizzati per realizzare opere strutturali e infrastrutturali fortemente impattanti, alcune delle quali non potranno neanche concludersi in tempo utile, e che, nell’ambito dei “master plan” presentati dagli enti interessati, vengono previste ingenti risorse finanziarie per interventi che vanno ben al di là di quelli necessari per lo svolgimento dei Giochi. Inoltre, i gravissimi ritardi finora accumulati vengono presi a pretesto per ricorrere a procedure speciali allo scopo sia di annullare ogni confronto con la società civile, e in particolare con gli stakeholders, sia di evitare le valutazioni ambientali previste dalla legge, o quanto meno di parcellizzarle depotenziandone l’efficacia.

Da tempo abbiamo chiesto ai competenti Ministeri italiani la redazione di un Piano unitario riguardante le opere e gli interventi essenziali, connessi e di contesto funzionali alla realizzazione dei Giochi da sottoporre a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nazionale – oltre che a Valutazione di Impatto Ambientale e a Valutazione di Incidenza Ambientale nei casi in cui quest’ultima sia prevista dalla normativa UE – sottolineando che la maggior parte degli eventi si svolgerà all’interno del perimetro tutelato dalla Convenzione delle Alpi e una parte rilevante anche all’interno del territorio Dolomiti “Patrimonio dell’Umanità” dell’Unesco.

Oggi noi chiediamo al CIO di intervenire al più presto per controllare che gli interventi in corso o progettati, strettamente funzionali allo svolgimento dei Giochi, non costituiscano violazione del principio di sostenibilità di cui all’Agenda 2020: lo chiediamo anche per evitare che – nell’immaginario collettivo di tutto il pianeta – le Olimpiadi invernali vengano collegate all’idea di aggressione alla montagna, di consumo di suolo e di spreco delle risorse finanziarie.

Seguiremo con vigile attenzione il percorso che ci porterà ai Giochi del 2026 e non mancheremo di segnalare al CIO, come all’opinione pubblica, ogni tentativo di sottrarsi alle valutazioni ambientali, ogni spreco di risorse finanziarie. Guarderemo con particolare attenzione agli impianti di innevamento artificiale e soprattutto ai bacini per il prelievo idrico, che, a causa del cambiamento climatico, rischiano di diventare un modello devastante per le montagne di tutto il mondo.

I tempi sono molto stretti e pertanto ci permettiamo di chiederLe di intervenire al più presto per:

 Affrontare seriamente, con Italia e Austria, la possibilità di spostare le gare di bob presso la vicina e funzionante pista di Innsbruck;

 Scegliere l’opzione meno invasiva per quanto riguarda la sistemazione della famiglia olimpica nella costruzione di nuove infrastrutture rispettando gli standard ambientali anche promuovendo l’uso delle strutture ricettive esistenti;

Impedire la realizzazione dell’illuminazione della pista Stelvio e di tutti gli impianti di risalita non strettamente funzionali alle gare dei giochi olimpici;

 farsi carico delle criticità elencate in questo documento e nell’allegato.

Certi che la Sua autorevolezza possa garantire l’effettiva sostenibilità delle infrastrutture per lo svolgimento delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali del 2026, in particolare per quelle qui indicate, siamo a Sua disposizione per qualsiasi chiarimento e, se lo riterrà opportuno, per un incontro di approfondimento anche on line.

I Presidenti nazionali delle Associazioni di protezione ambientale:
CAI – Club Alpino Italiano, Antonio Montani
Federazione Nazionale Pro Natura, Mauro Furlani
Italia Nostra ONLUS, Antonella Caroli
LIPU, Aldo Verner
Mountain Wilderness Italia, Adriana Giuliobello
Touring Club Italiano, Franco Iseppi

I Presidenti delle Associazioni ambientaliste e i portavoce dei Comitati locali:
Consiglio Regionale Veneto Italia Nostra, Carmine Abate
Italia Nostra Sezione di Belluno, Giovanna Ceiner
Peraltrestrade Dolomiti, Giovanna Deppi
Gruppo Parco del Cadore, Mirta Da Pra
Ecoistituto Veneto Alex Langer, Michele Boato
Comitato Civico di Cortina, Marina Meinardi

Annex I – Elenco Opere Ritenute Problematiche

Di seguito vengono riportate per completezza le principali opere che le scriventi associazioni ritengono problematiche:

a) nel territorio di Cortina d’Ampezzo – Regione Veneto – agli interventi a Lei già segnalati dal Comitato locale “Peraltrestrade”, e precisamente:

▪ la riqualificazione (in realtà il completo rifacimento) della pista da bob, il cui costo stimato attualmente in 61 milioni di euro è destinato a crescere e la cui gestione futura è fin da ora prevista in perdita considerato il numero esiguo di praticanti. Il progetto finora non è stato reso pubblico, ma è certo che il rifacimento della pista richiederà disboscamenti, movimenti di terra e consumo di suolo.
D’altra parte, non è stata presa in adeguata considerazione l’alternativa di utilizzare la pista di Innsbruck, sede di competizioni internazionali, che richiederebbe un costo di gran lunga inferiore e sarebbe a consumo di suolo zero;

▪ la realizzazione del villaggio olimpico e del contiguo centro stampa in zona a rischio idrogeologico, che richiede costi particolarmente elevati per rispondere ai necessari criteri di sicurezza;

▪ la sede delle premiazioni (medals plaza ) prevista alla base del vecchio trampolino olimpico, che risulta poco funzionale in quanto ubicato fuori Cortina e in località priva di parcheggi e di ogni altro servizio;

b) in Valtellina – Regione Lombardia – ai seguenti interventi:

▪ Ampliamento della Pista Stelvio a Bormio che prevede: (i) il rifacimento della zona dell’arrivo delle piste con la costruzione del nuovo ski stadium che dovrebbe avere una capienza di 5.000 persone; (ii) l’illuminazione della pista Bormio (peraltro non necessaria ai giochi, che si svolgono esclusivamente durante le ore diurne); (iii) la realizzazione di due nuovi impianti di arroccamento Bormio-Ciuk e Ciuk-Praimont;

▪ Realizzazione della tangenzialina dell’Alute, con grave impatto su un territorio strategico per i prati da sfalcio e per l’identità paesaggistica bormiese.