Marchi, presidente aeroporto Venezia: «Raddoppierò i traffici»
Pubblicato on 11/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 10 agosto 2017
Il presidente Marchi soddisfatto apre a partner o quotazione anche per Finint
«Raddoppierò i traffici a Venezia»
VENEZIA Enrico Marchi tira un grande sospiro di sollievo: dopo mesi di «no comment» sulla vicenda sfociata nel divorzio dal socio storico Andrea De Vido, esce finalmente allo scoperto. Ha in mano tutti i documenti firmati: l’operazione di riassetto è finita. «Ci ho sempre creduto» dice al telefono dopo una giornata impegnativa. «Ora siamo pronti a crescere ancora». Quanto, presidente?
«L’impegno è quello di raddoppiare la capacità dell’aeroporto. Siamo determinati a cogliere tutte le opportunità». Dopo mesi di tensione, è fiero, presidente, dell’accordo siglato ieri?«Finalmente l’operazione è chiusa e ha tutte le firme necessarie. Sono soddisfatto perché ho messo due aziende importanti, come Finint e Save, nelle condizioni di proseguire in uno sviluppo importante. Ho trovato nei due fondi degli ottimi compagni di viaggio che hanno espresso grande apprezzamento per il management e hanno riconosciuto la volontà di continuare nel ciclo di investimenti realizzati.Il contratto di programma ha sbloccato tutto e abbiamo già iniziato una grande trasformazione. Continueremo con l’ampliamento del fianco Sud poi a sinistra della pista e ancora con 100 milioni l’anno per i prossimi 5 anni».
Ieri qualcuno ha sollevato il nodo prezzo dell’offerta, giudicando 21 euro un valore basso e invitando al rilancio. Cosa risponde?«Noi siamo interessati al progetto industriale più che finanziario ma i soci di maggioranza e un grande socio come Morgan Stanley ha venduto a un certo prezzo e l’ha ritenuto adeguato: ora mettiamo tutti gli azionisti nelle stesse opportunità: vedremo chi deciderà di rimanere e chi venderà».
Secondo lei cosa farà Atlantia? «Ha sempre detto che era un investimento finanziario…».Teme una concorrenza dallo scalo di Bologna su cui, proprio Atlantia, ha promesso nuovi investimenti?«Non temo nessuna concorrenza da Bologna. Sono abituato a misurarmi con me stesso».
E Finint, che futuro avrà? Cercherà nuovi compagni di viaggio?«Finint è un’attività di grande interesse sul mercato per l’esperienza su npl e cartolarizzazioni. Come per la Save, voglio una società forte e indipendente, non oggetto di mire da parte di altri gruppi. Molte le condizioni per farlo: nuovi partner, quotazione. Decideremo con calma».
E con De Vido?«Quasi 40 anni di vita non sono una cosa che si può chiudere senza qualche pensiero: avrei preferito finisse in un altro modo, ma devo guardare avanti e sono molto soddisfatto di un risultato su cui non molti avrebbero scommesso. Al closing c’era la consapevolezza di essere parte di una grande operazione per il Veneto, le persone e tutte le aziende coinvolte. Il progetto è come l’avevo immaginato un anno fa, quando nessuno ci credeva e invece ci sono riuscito con le banche e il management». È un’operazione sostenibile?«Il debito è sostenibile, anzi: abbiamo reso più tranquilla la situazione finanziaria a medio termine.
Sono assolutamente tranquillo. Ora l’obiettivo è rendere più solida la società rientrando dal debito prima di quanto previsto. La cassa c’è, non ho dubbi che ce la faremo».
Eleonora Vallin