Marmolada: la pulizia la fa Trento

Dal Corriere delle Alpi del 17 agosto 2017

Marmolada: la pulizia la fa Trento

Arrabbiati gli ambientalisti: «Fondazione Unesco ancora assente»

ROCCA PIETORE «Con la guerra dei rifiuti la provincia di Trento ha perso la più bella opportunità di pacificazione con il Veneto», dimostrando un’arroganza senza precedenti. Non è un veneto a sostenerlo, ma Luigi Casanova, un trentino doc, leader del movimento ambientalista Mountain Wilderness.

Ieri, infatti, i competenti uffici provinciali di Trento hanno predisposto il programma di bonifica del ghiacciaio della Marmolada, che, nonostante il top secret, si sa che dovrebbe iniziare tra oggi e domani. L’arrabbiatura degli ambientalisti dipende dal fatto che la cordata ispirata ai valori di “Dolomiti Unesco”, e che doveva fare la pulizia tra domenica 20 e lunedì 21, è stata estromessa, anzi formalmente diffidata dall’intervenire. Era composta dalla società Funivie Marmolada, dal Comune di Rocca, da Mountain Wilderness, da numerosi altri volontari e soprattutto dalle Truppe Alpine.

«MW e Funivie sono due soci sostenitori della Fondazione», insiste Casanova. «Immagino che tutti questi soci si sarebbero messi a disposizione della Provincia di Trento, se questa si fosse degnata di chiedere la collaborazione, magari pretendendo il coordinamento. Invece così non è avvenuto». Anzi, è accaduto l’esatto contrario e, secondo Casanova, questa frattura sarà irrimediabile per il futuro: «Verifichiamo una volta di più l’assenza della Fondazione Dolomiti Unesco proprio nelle circostanze più significative».

Nessuna risposta all’appello del governatore veneto Luca Zaia a deporre l’ascia di guerra. Il sindaco di Canazei Silvano Parmesani prova a lanciare un invito alla collaborazione. «Chi ci sta, si metta a disposizione. Sono le nostre istituzioni ad avere competenza su quel territorio. Il “sopruso” non l’abbiamo fatto noi, ma l’avevano tentato i Bellunesi» . Parmesani spiega che la diffida e il successivo intervento sono stati determinati dal fatto che dal ghiacciaio emergono materiali di cui ha la competenza la Soprintendenza di Trento e che nell’iniziativa intrapresa dalla Val Pettorina sembrava palesarsi il tentativo di sottrarsi a questa responsabilità.

Avanti con gli operatori ecologici di parte trentina: i Veneti ringraziano per aver risparmiato fatica, ma sono oltremodo arrabbiati. E decisi a far valere questo stato d’animo nell’ormai prossimo confronto sui confini. (fdm)