Marmolada, protesta ambientalista il 9 aprile
Pubblicato on 9/Mar/2017 in EventiDal Corriere delle Alpi del 10 marzo 2017
Protesta ambientalista il 9 aprile con annessa “minaccia”: «Siamo pronti a chiedere la revoca del patrocinio Unesco». No a nuovi impianti: la tenda gialla torna in Marmolada
ROCCA PIETORE Troppo vento, la funivia della Marmolada ieri è rimasta chiusa per motivi di sicurezza. Non si fermano, invece, le preoccupazioni degli ambientalisti per l’assalto al ghiacciaio, come loro lo chiamano. Il 9 aprile Mountain Wilderness sarà così presente sulla “Regina delle Dolomiti” per dire un no, chiaro e rotondo, ad ulteriori impianti che non siano quelli concordati tra Sass del Mul e Serauta, ed eventualmente il collegamento con Fedaia, dalla parte bellunese.
Il movimento ambientalista riporterà in quota la tenda gialla, simbolo della protesta contro l’ipersfruttamento del gruppo. Il popolo ambientalista chiama in causa i sindaci di Canazei e Livinallongo, rispettivamente Silvano Parmesani e Leandro Grones, perché si fermino con la fantasia del collegamento funiviario tra passo Fedaia e Porta Vescovo. «Se succedesse, il giorno dopo», dice Casanova, «chiederemmo all’Unesco di togliere il patrocinio. Vista l’impossibilità di collegare tramite gallerie passo Pordoi a Fedaia, sembra si stia puntando ad una funivia che da Porta Vescovo scenda a Passo Fedaia, un’altra che risalga il versante opposto a Punta Rocca, con il rifacimento della storica cestovia», spiega Casanova, «e, tecnicamente, è una cosa che si può fare.
Ma un simile progetto porterebbe a conseguenze devastanti, non solo per l’ambiente naturale e il paesaggio, ma anche per l’economia di territori già oggi marginali», aggiunge c l’ambientalista; che, appunto, conferma la reazione dellUnesco: sarebbe costretta a togliere alle Dolomiti intere il patrocinio di monumento naturale del mondo. «A qualcuno non interesserà più di tanto; certo che lo smacco, la credibilità internazionale subita dalle amministrazioni di Trento e Bolzano sarebbero irrecuperabil. Il 9 aprile», annuncia dunque Casanova, «saremo sulla montagna portandovi una articolata serie di proposte, tanti Sì che sosterremo in ogni sede. La sicurezza della strada di accesso, il rifacimento della cestovia nel modo meno invasivo e più efficace possibile, la riqualificazione della montagna liberandola dai cippi e dalle impalcature di vecchi impianti, la qualità delle aree di sosta, gli incentivi affinché gli operatori turistici locali possano recuperare, anche dal punto di vista energetico, i loro esercizi; e poi per definire una volta per tutte la ciclabile attorno al lago, attrattiva di caratura mondiale, per mettere in rete i vari musei della guerra, da Passo San Pellegrino a Serauta fino a Fedaia, per rimodellare la rete sentieristica, anche investendo su precisi temi naturalistici, oggi argomenti deboli, non leggibili sul territorio. Abbiamo anche sostenuto, da sempre, la necessità di un collegamento fra le aree sciabili veneta e trentina.
La nostra proposta è leggera, ma efficace. Un servizio navetta, con mezzi elettrici, che colleghi i due versanti. O, come valutazione secondaria, studiare la fattibilità di un collegamento impiantistico a bassa quota con relativi skiweg di collegamento». Su queste proposte Mountain Wilderness chiede alle istituzioni, tutte, la riapertura di un tavolo di confronto.
Francesco Dal Mas