La montagna asservita: file audio del convegno di Pieve

Incontro-dibattito “La Montagna asservita?, Pieve di Cadore 21 aprile 2023

 

Di fronte a una platea affollata e attenta sono emerse cose da far rizzare i capelli in testa.

Clicca per accedere al  file audio

Clicca per accedere al programma dell’evento

 

 

dal Corriere delle Alpi del  23 Aprile 2023

«Agiamo o sarà tardi» Territorio a rischio con le grandi opere

Pieve di Cadore. «Muoversi ora o sarà troppo tardi». Così ha esordito Andrea Zanoni, consigliere regionale Veneto, nel suo intervento all’incontro “Grandi opere Olimpiche, Superstrada Pedemontana Veneta, sbocco a Nord. La montagna asservita?”, promosso da Libera Veneto e da numerose associazioni ambientaliste. L’introduzione alla serata di sensibilizzazione sui rischi dell’impatto ambientale relativo alle grandi
opere è stata curata da Piermario Fop, co-referente regionale di Libera Veneto. «Non è uno scenario nuovo», ha esordito. «Il Cadore nel 2012 è riuscito a sventare l’attacco che si voleva fare al territorio tramite il prolungamento dell’autostrada A27, con il passante Alpe Adria Belluno-Cadore. Ma così non è stato altrove, basti vedere la superstrada della Pedemontana veneta». «L’autostrada, se così si può chiamare, più cara d’Italia in rapporto al numero di chilometri», ha aggiunto Zanoni. «I veneti
dovranno pagare già 65 milioni nel triennio 2023-25 per il buco che si è creato. Nel 2022 il guadagno è stato di gran lunga inferiore a 100 milioni, così rischiamo di andare a dissestare le casse della Regione nel medio termine. Il bilancio dovrà quindi spostarsi e verosimilmente i tagli saranno proprio sulla sanità».
Fondamentale, a detta di Fop, sono il monitoraggio e la sensibilizzazione delle persone, per essere consapevoli dei rischi che le grandi opere – anche in vista di Cortina 2026 – possono portare al territorio. «Le Dolomiti vengono trattate come merce da dare agli imprenditori, senza badare a chi ci vive e alla qualità dell’ambiente», si è inserito Luigi Casanova, di Mountain Wilderness. «Parlano di circonvallazioni, alcune anche molto impattanti. Si punta sulla velocità, consumo di territorio e di risorse. All’interno di questo modello non si è mai sazi di cemento e asfalto».
Modello cui le associazioni si dichiarano fermamente contrarie, come emerso nella sala dell’ex cinema Oasi a Pieve di Cadore.
Valentino Suani