Motoslitte, elicotteri: dal Veneto all’Alto Adige un “no” in coro del CAI

Dal Gazzettino del 5 febbraio 2017

Società alpinistiche in difesa della montagna
«La normativa disciplini i voli come negli altri Paesi»
Motoslitte, elicotteri: dal Veneto all’Alto Adige un no in coro del CAI

BELLUNO – Turismo da sostenere. Certo. «Magari, però, limitando l’impatto provocato da mezzi a motore, come quad, motoslitte, fuoristrada ed elicotteri». E’ la voce del Cai del Veneto ad alzarsi, insieme a quelle delle altre associazioni alpinistiche dell’area dolomitica: Società alpinisti tridentini (Sat), Club alpino dell’Alto Adige, Club alpino del Friuli Venezia Giulia, Alpenverein Sudtirol.

Nel mirino, in particolare, l’uso degli elicotteri «che sono stati protagonisti indiscussi di questo avvio di stagione attraverso due campagne pubblicitarie di forte richiamo mediatico», è il parere del Cai, che porta precisi esempi: l’8 dicembre alcune fotomodelle, partendo da Canazei, sono state portate sul ghiacciaio della Marmolada in elicottero per una passerella in bikini, organizzata dalla rete alberghiera Union Hotels.Altro strale del Cai contro la avveniristica supercar elettrica firmata dal bellunese Pirolo: «Depositata sulle Tofane, a Capanna Ra Valles, a quota 2475, per sponsorizzare una nuova gamma di auto».

Il parere del Cai è che «il richiamo mediatico debba essere attuato in altre forme, più rispettose della natura e dell’ambiente». Chi pratica la montagna, da escursionista o alpinista, sa bene che il turismo montano, sia invernale che estivo, ha un ruolo fondamentale per l’economia del territorio: «Tuttavia questo deve essere ricercato attraverso forme sostenibili. È, quindi, un dovere di tutti far sì che le valli dolomitiche che hanno il riconoscimento Unesco non si trasformino in un luna park».

Le associazioni alpinistiche dolomitiche sono proprio decise a fare barriera. Dicono no, insomma, all’uso e all’abuso degli elicotteri «per scopi ludici e sportivi, come per eventi eventi mediatici e pubblicitari». Ed auspicano che la normativa italiana presto disciplini i voli nelle zone di montagna: «Come avviene in Germania, Slovenia, Francia ed Austria dove le attività di eliski e di eliturismo sono interdette o limitate». ddd