MW: accuse a Unesco e sindaci «Dolomiti luna-park»
Pubblicato on 5/Gen/2017 in NewsDal Gazzetino del 4 gnnaio 2017
Accuse a Unesco e sindaci «Dolomiti luna-park»
di Marco Dibona
Un no deciso, contro l’uso turistico e ludico dell’elicottero in montagna, per portare in quota modelle e auto sportive, viene da Mountain Wilderness, che si rivolge a Mariagrazia Santoro, presidente della fondazione Dolomiti Unesco, e al suo vice Mauro Gilmozzi. La lettera, recapitata a Cortina, nella sede della fondazione, è firmata da Carlo Alberto Pinelli, presidente dell’associazione ambientalista. La richiesta ipercorre anche altre battaglie, degli anni passati, contro «l’aggressione dei mezzi meccanici alla montagna. In primo luogo elicotteri. Ma non va dimenticata l’urgente necessità di regolamentazioni di ampio respiro, limpide e severe, sull’uso di motoslitte, quad, fuoristrada». Gli episodi che hanno dato nuova forza alla protesta si sono verificati in varie valli delle Dolomiti: «La scorsa estate, ad Auronzo di Cadore, sono stati permessi voli di elicotteri per motivi turistici sopra le Tre Cime di Lavaredo e nel trasporto di persone al rifugio Carducci. Sempre ad Auronzo è stata pubblicizzata, con la promozione di gite in elicottero, la desmontega delle mucche dai pascoli alti. Durante le festività dell’8 dicembre, partendo da Canazei, sono state portate in elicottero sul ghiacciaio della Marmolada alcune fotomodelle per una passerella in bikini». Sempre per il ponte dell’Immacolata, a Cortina, l’elicottero ha portato modelle a Ra Vales, per un servizio fotografico. Infine gli ultimi episodi: «Sulla Tofana, a quota 2.475, l’elicottero ha depositato una avveniristica supercar elettrica ricorda Pinelli – dalla quale il 31 dicembre sono partiti fasci di luce che hanno illuminato la montagna. Il 30 dicembre a Pinzolo si pubblicizzavano voli panoramici in elicottero sulle Dolomiti di Brenta; in Val Gardena voli in Marmolada e in Val Badia, nonostante una legge provinciali li vieti». In alcuni casi, ricorda Pinelli, si è agito in territori protetti a parco: «Le Dolomiti meritano altre modalità di frequentazione, rispettose e basate sulla sobrietà e l’impegno individuale. Basta proseguire con queste indecenti deroghe alle norme». Infine l’ammonimento: «In caso di incidente, come accaduto recentemente in Piemonte con l’eliski, la nostra associazione sosterrà ogni possibile causa contro amministratori o funzionari che abbiano rilasciato deroghe, permessi o abbiano finto di non vedere e sapere».