MW, dura presa di posizione nei confronti di Dolomiti Unesco

Dal Corriere delle Alpi dell’8 agosto 2017

BELLUNO – Tuesday 08 August 2017

Mountiain Wilderness, dura presa di posizione contro un organo della Fondazione Dolomiti Unesco
«Non sostiene la salvaguardia, affianca solo operazioni di marketing turistico»

«Il collegio soci sostenitori così non serve più a nulla»

CORTINA Mountain Wilderness esprime tutto il suo “disagio” per come la Fondazione Dolomiti Unesco utilizza il collegio dei soci sostenitori. «Riteniamo questo organo istituzionale inefficace alla salvaguardia dei beni patrimoniali delle Dolomiti, del paesaggio, del patrimonio geologico e lo consideriamo ormai, nonostante i nostri sforzi, come un organismo che affianca solamente operazioni di marketing turistico», rileva Luigi Casanova, a nome di Moutain Wilderness, «e le risposte ottenute in recenti colloqui con i dirigenti della Fondazione confermano questa nostra lettura: la frase più ricorrente che ci viene riferita, in presenza di attacchi al patrimonio naturalistico. è un laconico “noi non possiamo farci niente”».

Casanova rileva con amarezza che «per una associazione ambientalista, lontana da ogni ideologia e molto concreta nel suo agire, una simile risposta è la conferma che la Fondazione, costituita proprio dagli enti che poi certificano assalti all’ambiente, non svolge alcuna azione conservativa nei confronti del territorio e dei beni comuni».

Il documento passa in rassegna le varie iniziative promosse dagli ambientalisti e dal CAI, oltre che dalla Sat, a tutela dell’ambiente nei territori dell’Unesco.Ricorda, in particolare, l’azione contro il raduno dei quad, che avrebbe visto la Fondazione «stare alla finestra».

Oltre ai quad, MW tira in ballo, criticamente, anche l’uso improprio dell’elicottero. «Ma», aggiunge, «altre criticità pesano come un macigno sulla credibilità del patrocinio Unesco alle Dolomiti: la diffusione dei bacini artificiali per innevamento, sostenuti in modo scandaloso con fondi pubblici proprio dagli enti che costituiscono il Consiglio d’amministrazione della Fondazione; i previsti potenziamenti delle aree sciabili in Val Rendena, nel Comelico verso Croda Rossa, Cinque Torri e collegamento verso Superski Dolomiti, Tofana; per non parlare delle previsioni di assalto alle Tre Cime di Lavaredo».

Ma la lista di Mw è ancora lunga: «Come non parlare della stessa debolezza dimostrata nella chiusura dei passi dolomitici, ridotta, si spera solo come sperimentazione, ad un solo passo e ad un solo giorno alla settimana? E poi la mancata partenza dei progetti di riqualificazione paesaggistica dei passi, il tema della strada di accesso alle Tre Cime di Lavaredo, il silenzio caduto sull’inserimento del gruppo del Sassolungo-Sassopiatto nel patrimonio naturale».

Secondo MW, «questa situazione troppo carica di ambiguità, se perseguita nel tempo, impedisce alla nostra associazione di rimanere vicina alla Fondazione».Per gli ambientalisti di MW, vedere tutto il progetto del patrimonio naturale Unesco ridotto alla semplice distribuzione e al sostegno di un banale marchio turistico, e quindi solo economico, «è un progetto che non interessa e non entusiasma. Su un simile percorso le province autonome di Bolzano e Trento dimostrano efficacia e continuità, in nessun caso coinvolgendo nelle progettazioni l’associazionismo ambientalista delle Dolomiti», conclude il documento, «e caso emblematico sono i Mondiali di Cortina 2021 e i contenuti sottoscritti anche dalla Fondazione nella Carta di Cortina assieme al ministero dell’Ambiente e al Comune interessato».Casanova e gli altri rappresentanti di MW mettono infine le mani avanti: «I prossimi mesi diranno se l’adesione della nostra associazione al Collegio dei sostenitori della Fondazione sia di qualche utilità e porti a dei risultati».

Francesco Dal Mas