Nevegal. Ultimatum dall’Alpe «Senza inverno costretti a chiudere»

Dal Corriere delle Alpi del 29 agosto 2017

Nevegal: ultimatum dall’Alpe «Senza inverno costretti a chiudere»

 La società attende la risposta del Comune fra dieci giorni, intanto studia dei progetti. «Dobbiamo lavorare subito»BELLUNOFuturo del Nevegàl, le prossime due settimane saranno decisive. C’è infatti una scadenza, quella del 10 settembre. Data entro la quale l’Alpe attende una risposta da parte dell’amministrazione comunale di Belluno. Qualche settimana fa, infatti, il presidente della società che gestisce gli impianti sul Colle, Maurizio Curti, aveva lanciato a Palazzo Rosso una sorta di ultimatum: «Se il pubblico non interviene per aiutarci e, di conseguenza, salta la prossima stagione invernale, il Nevegàl chiude».E dall’Alpe spiegavano che è necessario avere una risposta entro i primi dieci giorni di settembre: «Se dobbiamo organizzare la stagione invernale, bisogna che ci mettiamo a lavorare presto, sul fronte preparazione dei cannoni, personale e tutto quel che serve per partire preparati», precisava Curti, evidenziando anche che la sola stagione estiva non può bastare per tenere in piedi l’attività in Nevegàl. «Se il prossimo inverno non terremo aperto, questo significa che si chiude», sottolineava.
E al grido d’allarme lanciato dall’Alpe sono seguite settimane di dibattito, in cui diversi soggetti, soprattutto del mondo della politica, hanno messo sul tavolo diverse questioni: chi sottolineando le mancanze del Comune; chi, dall’altro lato, evidenziando quelle dell’Alpe. Quest’ultima, intanto, annuncia di star lavorando a delle soluzioni da proporre a Palazzo Rosso. «A metà della prossima settimana riuniremo il nostro cda», fa sapere Curti. «Proprio in quell’occasione ci confronteremo ed elaboreremo delle proposte, che poi andremo al più presto a condividere con il sindaco Jacopo Massaro. Vogliamo arrivare a delle soluzioni che, da una parte, permettano all’ente pubblico di darci una mano rispettando tutte le normative e, dall’altra, alla nostra società di poter avere un aiuto». Insomma, l’obiettivo è arrivare a un accordo. Per evitare la peggiore delle ipotesi: la mancata apertura degli impianti per il prossimo inverno, che comporterebbe anche il non avvio della stagione estiva 2018.
Per l’inverno, nello specifico per sostenere l’innevamento artificiale, l’Alpe ha avanzato al Comune una precisa richiesta economica: 100 mila euro. Richiesta che, come spiegato dal primo cittadino del capoluogo – che ha comunque ricordato l’impegno dell’amministrazione per il Nevegàl: dal progetto di smart territory alle piste di mountain bike, passando per i contributi ottenuti dal Gal Prealpi e Dolomiti – non ha la possibilità di essere soddisfatta in quanto, per legge, il Comune non può dare soldi ai privati. «Allora noi proporremo delle alternative», dice Curti. «Non vogliamo di certo che il Colle chiuda. Ma, nella situazione economica attuale non riusciamo ad andare avanti».
Tra i problemi sul tavolo, da non dimenticare, anche quello della sciovia Le Erte, che deve essere oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria, per cui servono risorse (attorno ai 450 mila euro). Intanto, in attesa di sapere cosa emergerà dall’incontro tra la società e il primo cittadino, l’estate in Nevegàl sta andando bene, complici anche le tante belle giornate di sole e il clima caldo che ha invogliato tante persone, bellunesi e non, a salire nei rifugi più in quota. Buono anche l’afflusso di appassionati di mountain bike sulle nuove piste. Ma, perché il Nevegàl continui a vivere, bisogna che “funzioni” anche la stagione invernale.
Martina Reolon