Nevegal, ultimo appello «Il Comune ci aiuti o dovremo chiudere»
Pubblicato on 12/Ago/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi dell’11 agosto 2017
Il presidente Curti lancia l’ultimatum alla giunta Massaro «Inverno a rischio, entro il 10 settembre serve una risposta»
Alpe, ultimo appello«Il Comune ci aiuti o dovremo chiudere»
BELLUNO «Se il pubblico non interviene per aiutarci e, di conseguenza, salta la prossima stagione invernale, il Nevegàl chiude». Maurizio Curti, presidente dell’Alpe, aveva già lanciato questo grido d’allarme a maggio scorso. I mesi sono passati, risposte dall’amministrazione non ne sono arrivate e la preoccupazione continua a salire. «Circa un mese e mezzo fa, dopo la sua riconferma a sindaco della città, abbiamo incontrato Jacopo Massaro», fa presente Curti. «Non gli è stato dato un ultimatum, ma è stato esposto, in modo molto chiaro, come stanno le cose: senza un intervento del pubblico il Nevegàl è destinato a chiudere».
«Da allora non abbiamo avuto alcuna risposta», prosegue il presidente dell’Alpe. «Può essere che il primo cittadino stia facendo delle valutazioni. Ma al momento non ci sono per noi buone nuove. E siamo molto preoccupati». La società che gestisce gli impianti sul Colle ha fissato come ultima data utile per avere un riscontro positivo il 10 settembre. «Per noi è necessario avere una risposta entro quel periodo perché, se dobbiamo organizzare la stagione invernale, bisogna che ci mettiamo a lavorare presto, sul fronte preparazione dei cannoni, personale e tutto quel che serve per partire preparati», spiega. «Non dimentichiamo, poi, che abbiamo il problema della sciovia Le Erte, che dovrà essere oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria, per cui servono risorse (attorno ai 450 mila euro, ndr)».
Curti sottolinea poi che la sola stagione estiva non può bastare per tenere in piedi l’attività in Nevegàl. «Se il prossimo inverno non terremo aperto, questo significa che si chiude», ribadisce. «Anche l’estate in corso sta andando abbastanza bene, ma i numeri che facciamo non sono sufficienti. Perché il Colle funzioni serve anche l’inverno». «Siamo veramente molto preoccupati», continua, «ci aspettavamo delle reazioni e prese di posizioni più decise, anche da parte delle minoranze in consiglio comunale».
L’Alpe sta cercando di capire se veramente il Nevegàl interessi all’attuale amministrazione. «Se così non è, allora il destino è segnato», commenta. «Se invece c’è interesse, bisogna iniziare a muoversi, e presto. E non ci riferiamo solo ai soldi (l’Alpe parlava qualche mese fa di 100 mila euro dal pubblico come aiuto per sostenere l’innevamento artificiale, ndr), ma a una collaborazione reale, alla volontà di mettersi a un tavolo ed elaborare delle strategie che non rimangano solo parole, ma si trasformino in fatti».
Ad oggi, invece, la sensazione dell’Alpe è che il Nevegàl «interessi solo a chi, qualche anno fa, lo ha salvato», precisa Curti. «Sin dall’inizio non abbiamo avuto scopo di lucro, ma la precisa volontà di far rinascere un comprensorio turistico che ha delle potenzialità ancora inespresse». Un’occasione di confronto sul futuro del Colle sarà domani (sabato) durante l’assemblea degli Amici del Nevegàl, convocata alle 17. 30 al Centro Le Torri. Curti e Piero Casagrande (il direttore dell’Alpe) non saranno presenti, in quanto fuori Belluno. «Da tanto diciamo che il Nevegal non è un patrimonio dell’Alpe ma di tutta la comunità», conclude. «O il pubblico ci viene incontro, come ha sempre fatto per anni, oppure non si può andare avanti. È arrivato il momento che la politica ci dimostri un interesse reale e concreto».