Pedemontana nel mirino Anac, istruttoria in corso
Pubblicato on 17/Nov/2017 in NewsDal Corriere delle Alpi del 16 Novembre 2017
Pedemontana nel mirino Anac, istruttoria in corso
PADOVA «Non c’è alcun documento definitivo e ufficiale, l’istruttoria è in corso» precisano dall’Autorità Anticorruzione (Anac) in merito alla Pedemontana veneta. Le indiscrezioni uscite a mezzo stampa hanno portato l’Authority a una serie di precisazioni, nella giornata di ieri. Il nodo riguarda la superstrada e l’istruttoria tuttora in corso da parte dell’Anac sull’infrastruttura post revisione del contratto firmato il 30 maggio 2017 tra Regione e Consorzio Sis.
l nuovo atto contiene la revisione delle stime del traffico e 300 milioni di mutuo contratto dalla Regione che porta il contributo pubblico all’opera a 914 milioni su un totale di 2,258 miliardi. Con la nuova convenzione, i pedaggi però non li incassa Sis ma la Regione che paga un affitto al concessionario dall’apertura della superstrada al 2059.
Il nuovo contratto è stato comunicato all’Autorità Anticorruzione che già in passato aveva sollevato dubbi sull’opera. Il primo esposto che arrivò all’Anac data 2015 e porta la firma di un parlamentare grillino di Vicenza: Enrico Cappelletti. Il 17 aprile 2015 la stampa diede così notizia che l’autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone aveva aperto un’istruttoria sulla Pedemontana veneta: allora Cantone chiedeva al nuovo capo della struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture Paolo Emilio Signorini, perché i costi dell’opera, dal 2009 ad allora, erano lievitati di oltre 450 milioni, cambiando il piano economico della concessione.
Un secondo rilievo riguardava invece l’architettura finanziaria dietro la costruzione della superstrada: come è possibile, chiedeva Cantone, parlare di project financing e non di semplice appalto, visto che i rischi pesano più sul pubblico che sul privato e il concessionario non ha ottenuto la garanzia bancaria di copertura dei costi che gli spettano?
Pochi giorni fa lo scenario è cambiato: sono stati collocati (la chiusura definitiva è però prevista per fine mese) due bond di oltre 1,5 miliardi di valore complessivo. Un closing necessario al Consorzio Sis per sostenere l’opera a cui sono legati gli stessi 300 milioni della Regione, che altro non è che un mutuo firmato con Cassa Depositi e Prestiti.
«Quella in corso – spiegano da Anac – è un’istruttoria complessa che prende in considerazione molti elementi. Una volta chiusa – si prosegue – passerà al Consiglio, quindi ci sarà una delibera ufficiale e pubblica». I rilievi potrebbero porre nuovi dubbi sugli equilibri finanziari dell’opera e sulla compartecipazione onerosa del pubblico rispetto al soggetto privato, sulla scia dei primi rilevi del 2015: tempo fa Cantone aveva espresso un parere negativo anche sull’ipotesi, vericata da Luca Zaia, di inserire l’addizionale Irpef per sostenere i costi dell’opera.
Fonti regionali non temono tuttavia l’istruttoria in corso: «Ormai si va avanti, la Pedemontana non si ferma» spiegano da Palazzo Balbi. Il parere dell’Anac infatti non è vincolante, salvo non si ravvisino profili di illeggittimità. Il che è ancora tutto da esperire. (e.v.)