Pieve di Cadore. Variante Anas, le Regole dettano le loro condizioni

Corriere delle Alpi del 2 settembre 2017

Pieve di cadore. Variante Anas, le Regole dettano le loro condizioni

PIEVE DI CADORE  È alta la tensione tra il Comitato della variante che, pur non apprezzando in toto il progetto dell’Anas, ha dato il suo assenso alla realizzazione dell’opera; e la Regola di Tai-Vissà, rappresentata dalla segretaria Elisabetta Zen, che ha confermato il suo no alla variante.

La Regola potrebbe modificare la propria posizione se l’Anas rivedesse il progetto, eliminando la galleria di servizio perpendicolare al tunnel, cioè la via di fuga in caso di incidenti nel tunnel, che serve anche a eliminare il materiale di scavo e areare l’opera. La contestazione della Regola nasce dal fatto che il cantiere necessario alla costruzione della galleria, sarebbe ottenuto espropriando l’area del vecchio stadio del ghiaccio di Manzago. «L’area è utilizzata per servizi vari, per i mezzi del mercato o per circhi e Luna Park.Inoltre c’è la sede del Gruppo Alpini Pieve di Cadore.

Nel caso non fosse possibile modificare il progetto, la Regola intende ricorrere al Tar». Di tutt’altro tono l’intervento dei membri del Comitato della variante: «Ci siamo incontrati con il deputato Federico D’Incà, che ha previsto un intervento del progettista Pietro Carlucci, per valutare la possibilità di modificare il progetto.

Le nostre proposte riguardano solo il lato Belluno della variante, come l’organizzazione dei flussi del traffico, la rotatoria e il trasporto del materiale di scavo. Abbiamo raccolto le firme di oltre 50 cittadini e tra queste molte sono di regolieri favorevoli alla realizzazione della galleria per un paese senza traffico».

Nel frattempo arriva l’appello accorato del presidente di Confindustria Dolomiti: «L’impatto dei mondiali di sci sulla nostra provincia sarà straordinario come eccezionali sono gli investimenti riservati ad una montagna per troppo tempo dimenticata. Si parla di “Cortina 2021” ma sarebbe più corretto parlare di “Provincia di Belluno 2021”.

Sicuramente tutti hanno diritto di esprimere la propria opinione senza, però, avanzare minacce o imposizioni», afferma Luca Barbini. «Il progetto delle varianti Anas tra Longarone e Cortina è un’opportunità su cui tecnici, politici e cittadinanza devono confrontarsi per raggiungere decisioni il più possibile condivise, tenendo presente che le risorse e i tempi sono limitati e non possiamo permetterci di sprecare questa imperdibile occasione.

Il tessuto produttivo di questa provincia, al pari dei cittadini e delle istituzioni, ha bisogno di “Cortina 2021” per creare nuove opportunità, per affrontare una nuova visione di sviluppo della montagna a cui anche le Regole devono contribuire in modo positivo e propositivo». (v.d.)