Pieve dice no al prolungamento dell’A27
Pubblicato on 18/Ott/2016 in NewsDal Corriere delle Alpi del del 18 ottobre 2016
«È stato fatto un consiglio apposta sul tema: a che serve parlare di Dolomiti Unesco se poi cementifichiamo le valli?»
di Gianluca De Rosa
PIEVE DI CADORE Pieve dice no al prolungamento dell’autostrada A27. L’amministrazione del paese “porta” delle Dolomiti (per chi proviene dalla pianura) intende ribadire un concetto già espresso in maniera chiara e molto netta di recente nel corso di una consiglio comunale. «Abbiamo convocato un consiglio ad hoc per dire no al prolungamento dell’autostrada A27 ed oggi vogliamo ribadirlo ad alta voce», commenta l’assessore al Turismo Diego Tabacchi; che poi pone un quesito: «A che serve parlare di Dolomiti patrimonio Unesco se poi puntiamo alla cementificazione delle nostre montagne?». Il punto di vista dell’amministratore cadorino, che nella circostanza si fa portavoce del consiglio comunale, non lascia spazio ad interpretazioni: «Il no è convinto sotto ogni punto di vista. Principalmente ambientale, perché l’idea di generare uno scempio di tale portata è uno schiaffo alla montagna ed alle sue caratteristiche principali». L’analisi di Tabacchi prosegue: «Siamo pronti a mettere in essere manifestazioni di protesta anche clamorose. Scenderemo in strada, se sarà necessario». Un grido, quelle che sale da Pieve, che si aggiunge al coro dei no provenienti da più angoli del Cadore: «Le amministrazioni comunali sotto questo punto di vista sono tutte d’accordo, come raramente era capitato in passato», aggiunge Tabacchi, «segno evidente che la cementificazione non rientra nei piani di nessuno. Siamo consapevoli dell’importanza strategica di un’opera così grande ma siamo altrettanto convinti che non serve aggiungere cemento a quello che c’è già. Basterebbe migliorare la situazione attuale per ottenere il risultato sperato. Lavorare sul miglioramento dell’attuale rete viaria che collega pianura e montagna sarebbe sì, un segnale accolto favorevolmente». Tabacchi chiama in causa i “vicini di casa” del Trentino e dell’Alto Adige: «L’esempio dell’Autobrennero basta per comprendere il nostro disappunto alla realizzazione del prolungamento dell’A27. Lungo quella direttrice ci sono paesi bellissimi deturpati da cemento e inquinamento. Non vogliamo che la stessa cosa si ripeta qui». Dal prolungamento autostradale ai lavori che a breve interesseranno la statale di Alemagna con il coinvolgimento diretto anche di Pieve. «In questo caso l’ultima parola spetta all’Anas e noi amministratori la rispetteremo», conclude Tabacchi, «sotto il profilo della viabilità interna al Cadore però siamo sempre stati favorevoli agli interventi così come siamo favorevoli alle varianti che escludono il traffico dal centro dei nostri paesi, certi che le attività commerciali non ne risentiranno negativamente. Anzi, torneremo ad avere realtà più accoglienti ed a misura d’uomo».