Pista da bob: un “affaire” sempre più intricato

Roberta de Zanna, Assessore di minoranza del Comune di Cortina, vuole chiarezza sulle autorizzazioni paesaggistiche.

Dopo il bando di gara per l’assegnazione dei lavori andato deserto, l’”affaire”della costruzione della nuova pista da bob di Cortina d’Ampezzo si fa sempre più intricato: non si tratta più solo di un’opera insostenibile dal punto di vista ambientale ed economico, i cui ingenti costi di gestione ricadrebbero completamente sulla popolazione di Cortina, ma anche di un appalto poco appetibile per le imprese, che vedono nella ristrettezza dei tempi di realizzazione un rischio notevole.

Prosegue intanto la nostra opera di controllo ed informazione sul progetto in questione, basti ricordare la specifica interrogazione presentata al Consiglio Comunale del 11 luglio scorso con la quale abbiamo portato a conoscenza di tutti il fatto che i costi di gestione della pista da bob saranno a carico del Comune di Cortina d’Ampezzo.

Infatti, stando alla risposta del Sindaco Lorenzi, non sono stati perfezionati gli accordi del 2019 in base ai quali le province di Trento e Bolzano e la Regione Veneto avrebbero dovuto compartecipare ai costi di gestione e manutenzione della pista da bob, la lettera di intenti è rimasta lettera morta e il Comune di Cortina si ritrova col cerino in mano a doversi sobbarcare tale onere, e stiamo parlando di cifre esorbitanti stimabili tra i 500.000 e 1 milione di euro e più.

In quest’ottica di tutela abbiamo richiesto ai vari Enti competenti, ovvero Soprintedenza, Regione Veneto, Provincia di Belluno, Comune di Cortina d’Ampezzo, Ministeri dell’ Ambiente e della Cultura nonché al Comando territoriale dei Carabinieri Forestali, copia delle autorizzazioni rilasciate per procedere al taglio degli alberi per una superficie di 35.000 mq. Trattandosi di un bosco con piante con più di 70 anni, sussistente in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico quale è tutto il territorio di Cortina d’Ampezzo, per il taglio delle piante si rende necessaria una specifica autorizzazione paesaggistica rilasciata da chi di competenza.

Noi speriamo ancora che prevalga il buon senso e che non si verifichi l’ipotesi peggiore, ovvero un avvio dei lavori con conseguente taglio degli alberi per poi non procedere con l’opera e lasciare un territorio devastato.

Roberta de Zanna
CORTINA BENE COMUNE

Allegato: Lettera inviata agli Enti competenti